Un po' di chiarezza

Niente daspo ma una multa di 200 euro per chi rovista nei cassonetti e getta fuori i rifiuti

Ecco come funzionerà il Daspo urbano a Genova. La delibera mertedì in consiglio comunale

municipale abusivi de ferrari

Genova. Nessun daspo per chi rovista nei cassonetti perché il decreto Minniti prevede che l’ordine di allontanamento possa essere disposto solo nei casi espressamente previsti dal decreto stesso, vale a dire stato di ubriachezza, atti contrari alla pubblica decenza, commercio abusivo,o parcheggiatori abusivi. E’ quanto è emerso questa mattina in commissione a Tursi dove è stata discussa la delibera di Giunta che modifica il regolamento di polizia municipale. Chi viene colto a “rovistare nei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani imbrattando e lordando il suolo pubblico” (questa l’ultima versione della delibera dopo l’emendamento di giunta presentato questa mattina) sarà sanzionato con una multa da 200 euro.

“Non è possibile applicare il daspo a chi rovista nei cassonetti – ha chiarito Garassino – perché non è possibile modificare un decreto governativo”. Garassino si è anche difeso dagli attacchi dell’opposizione che lo accusa di “fare la guerra ai poveri anziché alla povertà” spiegando che “il fatto che il problema della povertà debba essere affrontato con strumenti sociali non significa che io non possa fare cose per migliorare il decoro. E’ ovvio – ha aggiunto che non ci metteremo a multare la vecchietta che prende una mela dalla spazzatura, ma con chi va lì e butta la roba fuori dai cassonetti creando sporcizia e degrado”.

Per quanto riguarda il comportamenti sanzionabili con il decreto Minniti l’applicazione – dopo il passaggio della delibera in consiglio comunale – sarà limitata alle zone perimetrate come “centro storico” e “centro” e oltre alle sanzioni già previste dai regolamenti di polizia municipale scatterà l’ordine di allontanamento per 48 ore. In caso di mancata ottemperanza dell’ordine di allontanamento è prevista una sanzione di 300 euro. Solo in caso di reiterazione delle condotte (il che significa in pratica essere nuovamente colti sul fatto e non aver nel frattempo pagata la sanzione precedente né fatto ricorso), il questore potrà applicare il daspo, vale a dire il ‘divieto di accesso’ alle aree dove sono state accertare le violazioni per un periodo più lungo. “Si tratta di una facoltà per il Questore e non di un obbligo” hanno spiegato i funzionari della polizia municipale intervenuti per spiegare ai commissari i contenuti del decreto.

Rispetto alle aree, se l’assessore Garassino ha spiegato che “quella del daspo è una sperimentazione che se andrà bene potrà essere estesa ad altre zone della città”, i tecnici della polizia locale hanno chiarito che non potranno essere diverse da quelle definite dal decreto Minniti, che sono quelle “su cui insistono plessi scolastici, musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura o comunque interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibite a verde pubblico”.

La delibera sarà discussa e votata nel consiglio comunale di martedì. Tra gli emendamenti che saranno presentati martedì quello del capogruppo di Forza Italia Mario David Mascia che chiede che le sanzioni a chi rovista nei cassonetti vengano applicate nei confronti di chi “deturpa ed imbratta il suolo pubblico con rifiuti solidi urbani di ogni tipo, indebitamente prelevati dai contenitori per la relativa raccolta e non manifestamente destinati alla alimentazione personale”.

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