Genova. Ennesimo incontro a Roma sulla vertenza Ilva convocato dal governo ma questa volta il ministro Calenda era assente e a fare gli ‘onori di casa’ è stato il sottosegretario Teresa Bellanova. A volere l’incontro soprattutto il gruppo franco indiano che ha ribadito di voler andare avanti per trovare un accordo.
Ma per i sindacati, come sottolineato in particolare dai rappresentanti nazionali di Fiom e Uilm Rappa e Palombella, perché si arrivi a un accordo servono condizioni ben precise a partire dal passaggio di tutti i lavoratori a parità di salario sotto Mittal. Da risolvere ance la questione dell’’antitrust perché Mittal dovrà vendere più stabilimenti del previsto e non è chiaro con quali conseguenza. Infine la questione dell’ambientazione con il ricorso che è passato di competenza al tar del Lazio.
I sindacati sono stati riconvocati il 4 aprile ma sembra difficile ipotizzare che in quella data i nodi vengano sciolti. “Dalla soluzione agli scontri istituzionali su Taranto, al rispetto integrale dell’Accordo di Programma di Genova – ricorda il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro – al momento le soluzioni non si vedono e non bastano le dichiarazioni di intenti a risolvere i problemi ma occorrono i fatti: gli accordi si fanno se occupazione, salari e Accordo di Programma di Genova saranno garantiti”