Genova. No, non è un pesce d’aprile in anticipo. I dipendenti Amiu (almeno quelli non correntisti Carige) questo mese non hanno ricevuto lo stipendio di marzo. Nessuna crisi aziendale, ma un banale quanto prevedibile ed evitabile problema di mancata erogazione legato al periodo pasquale.
“Ancora una volta i lavoratori di Amiu sono stati colpiti – scrive Paolo Petrosino, vicecoordinatore rsu Amiu – e lo sono stati in quella parte più importante che regola il rapporto di lavoro, cioè il salario”.
Lo scadenziario del pagamento salariale, spiegano i sindacati, è stato deciso come sempre dall’azienda “e all’azienda imputiamo la totalità delle responsabilità sulla mancata erogazione dello stipendio di marzo che ha coinvolto la maggioranza dei dipendenti”.
In questo caso la fine del mese coincideva anche con un periodo festivo, “consumistico” se vogliamo, ma comunque in cui può essere necessario avere qualche risparmio liquido in più da parte. “Non potremo tollerare oggi come domani inefficienze o atti che possano arrecare danno ai lavoratori di Amiu e alle loro famiglie – si legge in una lettera indirizzata dall’rsu ai vertici Amiu – non siamo disposti a sentire giustificazioni fantasiose con rimbalzi di responsabilità tra Amiu e l’istituto bancario, ma vogliamo capire chi ha sbagliato e soprattutto la certezza che non accada mai più”.
L’rsu chiede al direttore generale Tiziana Merlino “di prendere i necessari provvedimenti a tutela dei lavoratori e che l’azienda si faccia garante dei danni economici e morali che possano aver visto gli stessi lavoratori danneggiati da quanto accaduto, reso ancor più pestante dal periodo di festa”.