Genova. Il Comune di Genova ha deciso una nuova campagna di controlli e di verifiche sulle calderine delle case comunali. A cominciare dai trenta alloggi, situati in vari quartieri della città, dove vengono ospitate temporaneamente persone che hanno una grave emergenza abitativa, soprattutto perché hanno subito uno sfratto.
Il problema della manutenzione delle calderine è di strettissima attualità. Nella prima metà di gennaio, quando le temperature si erano abbassate, erano stati in 15, considerando la provincia di Genova, a finire in camera iperbarica dell’ospedale San Martino perché intossicati da monossido di carbonio, per esalazioni da calderine difettose o stufe a legna o bracieri improvvisati.
Adesso il Comune ha aperto una ricerca di mercato per l’affidamento a privati del servizio di gestione delle calderine dei trenta alloggi dedicati all’emergenza abitativa.
Il servizio dovrà comprendere manutenzione programmata e analisi di combustione caldaia, due interventi di pulizia caldaia e uno di analisi fumi caldaia; chiamate e manodopera compresa in caso di guasti, libretto impianto (ove mancante o scaduto), più il costo per eventuale fornitura e installazione per cronotermostati a norma.