Genova. Trecento chili di cocaina sono stati sequestrati sulla portacontainer greca Dimitris C. nel porto di Genova. Lo stupefacente è stato scoperto durante un servizio di ronda dai marinai del cargo. Sul caso indaga la squadra mobile. Si stima che dal carico si sarebbero potuti ricavare oltre un milione di dosi da riversare sul mercato ligure e relative direttrici di spaccio. Si tratta del più consistente sequestro di cocaina a Genova, il cui valore commerciale si aggira intorno ai quindici milioni di euro.
Le indagini avviate dalla direzione distrettuale antimafia ligure, a seguito del rinvenimento, puntano a risalire all’intera filiera che gestisce i traffici di droga che vedono il porto di Genova quale importante crocevia per l’introduzione dei carichi di stupefacente.
Intanto è stato già ascoltato l’equipaggio, tutto di nazionalità ucraina, sentito per sommarie informazioni dagli uomini della squadra mobile della questura di Genova. Intanto la Danaos Shipping, armatrice della Dimitris C., ha dato incarico all’avvocato Cesare Fumagalli di fornire qualsiasi tipo di assistenza e collaborazione agli inquirenti.
Secondo le prime informazioni, il cargo aveva effettuato diversi scali prima di entrare nella zona portuale genovese: dai porti del sud America, passando per la Colombia, aveva attraccato in Spagna prima di scendere verso Genova. I pacchi sono stati trovati durante la navigazione dal primo ufficiale della Dimitris C. incastrato tra due container in una delle stive. Il primo ufficiale ha informato il Comandante che ha avvertito la Capitaneria di porto.
L’intervento degli investigatori della squadra mobile di Genova, coadiuvato dal personale della capitaneria di porto, della polizia di frontiera marittima di Genova e dall’unità cinofila della questura, ha messo a frutto gli spunti investigativi segnalati dall’esperto per la sicurezza del servizio di cooperazione internazionale di polizia, peraltro coincidenti con le risultanze di pregresse indagini svolte dalla squadra Mobile nell’ambito di mirate attività antidroga.
La direzione centrale per i servizi antidroga, tempestivamente attivatasi nell’azione di coordinamento, ha consentito agli agenti della squadra mobile di individuare al largo del capoluogo ligure, grazie alle informazioni condivise con la guardia costiera, la nave a bordo della quale era stivato l’ingente carico.
Infatti la nave, battente bandiera liberiana, già oggetto delle attenzioni investigative della mobile ligure, all’esito di una ragionata attività di analisi, è risultata positiva al controllo effettuato, in quanto all’interno di un’intercapedine erano nascosti circa 20 sacchi contenenti cocaina. La stessa è stata monitorata con il Servizio VTS della guardia Costiera quando era a 10 miglia circa dal porto di Genova.
Il porto di Genova si conferma così crocevia del traffico internazionale di droga. In alcune occasioni l’approdolo del capoluogo ligure ha affiancato e in qualche caso sostituito lo scalo di Gioia Tauro per quanto riguarda il traffico degli stupefacenti controllato dalla ‘ndrangheta proveniente dal Sud America. E’ quanto è emerso questa settimana durante la presentazione dei dati del primo semestre 2017 da parte del capocentro della direzione investigativa antimafia della Liguria colonnello Sandro Sandulli.
“Già la Commissione antimafia aveva indicato la Liguria come la sesta provincia calabrese individuando nei porti della Liguria aree sensibili nelle quali la ‘ndrangheta ha spostato le zone di sbarco dello stupefacente – ha detto Sandulli – Non a caso durante due sequestri di droga sono stati arrestati anche due latitanti della cosca Bellocco. Evidentemente se la ‘ndrina di riferimento ha ritenuto di far presenziare lo sbarco a un latitante questo è un elemento importante”.