Genova. “D’ora in poi a fare la differenza saranno gli infortuni, le squalifiche, ma anche i calciatori, la loro ambizione”. Marco Giampaolo è dispiaciuto per Ramirez e Bereszynski, due pedine importanti per la Sampdoria: una probabile distorsione alla caviglia per il primo, problemi all’adduttore per l’altro. “Spero di non perderli”, dice. Si aggiungerebbero a Sala e Verre, già in infermeria e ai cinque diffidati. Proprio l’emergenza sulla fascia destra difensiva ha costretto Giampaolo a giocare la carta Andersen: “Lui è un difensore centrale molto forte, non ha mai lavorato sulla fascia, non mi piacciono questi esperimenti in corso d’opera, ma non si poteva fare altrimenti”.
Sulla partita è netto: “Mi è piaciuta molto, è stata giocata con consapevolezza, con convinzione, l’Udinese è una squadra di valore, fisica, difendevano in tanti, il rischio di sottoporsi al contropiede era molto alto. Invece la Sampdoria ha giocato in maniera matura”.
È diventata la partita di Zapata anche se non era la partita per Zapata: “Almeno inizialmente non avevamo spazio, dovevamo essere agili negli spazi corti. Quando la partita si è sporcata allora sì, l’ho messo dentro”. Giampaolo sorride quando gli si chiede se Zapata voleva tirare o crossare: “Lui è mancino, voleva tirare”, ma in zona mista il colombiano è più sincero: “Ho visto che Quagliarella era in mezzo, è andata bene così”.
La scorsa volta il mister aveva chiesto al pubblico di sostenere Alvarez, il giocatore è entrato al posto di Ramirez e non ha sfigurato: “Sono contento, la gente lo ha anche applaudito, era la sua partita, la sua è una tecnica sopraffina, ha solo bisogno di fiducia”.
La squadra è sempre in corsa per l’Europa League: “La pressione la devono avere gli altri, non noi, quei club che hanno costruito squadre con l’obiettivo della qualificazione in Europa League, non la Samp che ci si trova in questo momento, abbiamo mezzi economici diversi. È una sfida a quelle squadre lì”.