Genova. “I nostri corpi non giustificano la vostra violenza”. Lo striscione è stato appeso oggi in via Serra accanto alla sede del movimento di estrema destra Lealtà Azione dal collettivo Non Una di Meno. Il riferimento è ai fatti di Macerata e alle strumentalizzazioni anche razziste e sessiste di quanto accaduto.
“La strage di Macerata è un atto fascista e xenofobo in cui, ancora una volta, la violenza maschile sulle donne viene strumentalizzata per giustificare l’odio razzista – si legge nel comunicato delle attiviste – Le retoriche di paura e odio vengono di solito definite di pancia, ma i sentimenti che tutte e tutti proviamo non sono solo questi: esiste la gioia, l’amore, la fiducia, il coraggio, la rabbia che ci spinge ad opporci alle ingiustizie, la solidarietà”.
“Se il neofascismo avanza indisturbato è anche perché ci siamo abituate ad un utilizzo necrofilo delle emozioni, alla negazione del valore che i sentimenti possono avere per trasformare l’esistente – scrivono le ragazze del collettivo – Essi possono essere utilizzati in tanti modi: la paura può essere usata per mantenerci caute di fronte ai pericoli oppure per alzare muri; la rabbia può alimentare l’opposizione collettiva allo sfruttamento oppure l’accanimento collettivo su un capro espiatorio, come nel caso di Macerata, dove le persone migranti e il corpo delle donne diventano veri campi di battaglia per costruire retoriche securitarie e xenofobe.
Siamo femministe: in quanto tali desideriamo creare città accoglienti per ogni persona e il nostro agire quotidiano è intriso di antifascismo, antirazzismo e antisessismo”.
L’iniziativa di oggi oltre al avvenire in solidarietà e in contemporanea con il corteo antifascista di Macerata è anche preparatoria in previsione del corteo dell’8 marzo che verrà organizzato in varie città dal collettivo Non una di meno.