Serie a

Genoa poco incisivo: il Bologna colpisce due volte nella ripresa e frena la serie positiva dei Grifonirisultati

Dopo un primo tempo a reti inviolate, nella ripresa la squadra di mister Ballardini si fa sorprendere dai padroni di casa

Genoa Vs Inter Serie A
Foto d'archivio

Genova. Si ferma a Bologna la serie positiva del Genoa che, dopo tre successi di fila, cede per 2 a 0 ai felsinei. I Grifoni, per i quali il Dall’Ara si conferma un campo sgradito, anche all’andata avevano perso contro la squadra guidata da Donadoni.

All’epoca, però, lo stato di forma dei liguri era tutt’altro che buono; oggi le aspettative riposte in questa trasferta erano tante ma un buon avvio di gara non ha dato frutti e i genoani hanno manifestato un’incapacità di creare veri pericoli alla porta dei locali. E così, dopo uno scialbo primo tempo, nella ripresa il Genoa ha subito 2 reti, incassando la dodicesima sconfitta in campionato.

La cronaca. Il Bologna allenato da Roberto Donadoni si presenta in campo con un 3-5-1-1, che diventa 5-3-2 in fase difensiva, con Mirante; Romagnoli, Gonzalez, Helander; Di Francesco, Poli, Pulgar, Nagy, Masina; Dzemaili; Destro.

In panchina ci sono Santurro, Ravaglia, Mbaye, Krafth, Torosidis, Donsah, Crisetig, Orsolini, Falletti, Krejci, Avenatti, Verdi.

Davide Ballardini schiera un 3-5-2 con Perin; Rossettini, Spolli, Zukanovic; Rosi, Bessa, Bertolacci, Hiljemark, Laxalt; Pandev, Galabinov.

A disposizione ci sono Lamanna, Zima, Migliore, Biraschi, Pedro Pereira, Lazovic, Cofie, Omeonga, Medeiros, Rigoni, Lapadula, El Yamig.

I locali devono fare a meno di Palacio, Da Costa e dello ssqualificato De Maio; Verdi, non al meglio, parte dalla panchina. Nel Genoa in campo dal primo minuto Bessa; Biraschi torna a disposizione ed è tra le riserve. Gli infortunati sono Rossi, Izzo, Taarabt, Veloso.

Si gioca davanti a circa diecimila spettatori. Grifoni in campo con la tenuta bianca, con la banda rossoblù sul petto; locali con la tradizionale divisa rossa e blu.

Arbitra Antonio Giua della sezione di Sassari, al suo esordio in Serie A, assistito da Lorenzo Gori (Arezzo) e Filippo Valeriani (Ravenna). Quarto ufficiale è Claudio Gavillucci (Latina); al Var Fabrizio Pasqua (Tivoli), con Marco Piccinini (Forlì) alla A-Var.

Il Genoa, fin dai primi minuti, prova a tenere l’iniziativa dettando il gioco. Al 5° un cross insidioso di Rosi viene svirgolato da Romagnoli, ma Helander sventa prima che la palla giunga a Pandev.

Entrambe le squadre pressano con decisione sulla propria trequarti e il gioco spesso ristagna a centrocampo; solamente i liguri, saltuariamente, riescono ad avvicinarsi all’area avversaria.

Al 12° Pulgar calcia un angolo dalla sinistra: la palla scorre in area senza che nessuno intervenga. Al 14° traversone dalla corsia sinistra di Hiljemark e girata sul primo palo di Galabinov: fuori.

Al 18°, su cross di Laxalt, Galabinov di testa manda a lato. Il primo tentativo del Bologna è al 25°: Dzemaili ci prova dalla distanza, alto sopra la traversa.

Al 22° corner dalla destra di Bertolacci, colpo di testa al centro dell’area di Rossettini: Mirante para senza problemi.

Al 26° Pandev innesca Laxalt che di prima intenzione mette in area, ma nessun compagno è pronto sul secondo palo.

Al 28° Di Francesco viene ammonito per un fallo su Laxalt. Al 35° a seguito di un contatto Pandev e Pulgar hanno qualcosa da dirsi: Giua riporta la calma.

Al 39° rimessa laterale di Rosi, Galabinov prolunga per Laxalt ma Helander lo anticipa. Al 42° rapida ripartenza del Genoa, Pandev cambia gioco per Bessa che cerca l’assist per Hiljemark, Helander devia in angolo.

Al 43° Hiljemark conquista una punizione sulla trequarti; lui stesso la calcia in mezzo, Helander di testa mette in angolo. Sugli sviluppi palla ad Hiljemark, il cui cross sbagliato chiama all’intervento Mirante.

Dopo un minuto di recupero termina un primo tempo noioso, privo di azioni da rete, nel quale le difese hanno gestito le varie situazioni senza problemi.

Nel secondo tempo, al 2°, Rosi mette in mezzo dalla destra: Helander di testa allontana.

Al 4° il Bologna passa in vantaggio: lancio dalla trequarti di Pulgar, si inserisce Masina che riceve e conclude a rete: Perin respinge, Destro mette in rete. L’autore del gol si toglie la maglia nell’esultanza e viene ammonito.

La reazione del Genoa è immediata: la squadra ospite prova ad attaccare con più decisione. All’8° Ballardini inserisce Lapadula al posto di Bessa.

Al 10° una punizione di Pulgar dai trenta metri trova l’inserimento di Di Francesco sulla destra: la sua conclusione rasoterra viene parata da Perin.

Al 12° entra Lazovic al posto di Rosi. Al 14° Lapadula imbecca Lazovic sulla destra, la sua conclusione potente trova la respinta di Mirante.

Al 16° Ballardini esaurisce i cambi inserendo Medeiros per Galabinov. Nel Bologna entra Falletti per Poli.

Al 18°, sugli sviluppi di un angolo, la palla giunge a Spolli che manda alto di poco. Altro corner per il Grifone al 20°: Hiljemark dalla sinistra mette in area dove Romagnoli anticipa Rossettini.

Il Genoa insiste: cross in area di Zukanovic, Pulgar allontana. Al 24° palla a Pandev che dal lato dell’area tocca per l’accorrente Laxalt: il suo tiro termina a lato.

Al 27° il raddoppio dei rossoblù di casa: Falletti vince un rimpallo e rilancia l’azione dei suoi, con i liguri sbilanciati; palla a Destro che tocca nuovamente a Falletti che non ha difficoltà nell’insaccare.

Al 31° secondo cambio tra i locali: Donsah per Nagy. Il Genoa non pare più aver la forza di reagire e la partita scorre senza sussulti: il possesso palla degli ospiti è sterile. Si annota solamente un tiro senza pretese di Zukanovic, a lato.

Al 39° nel Bologna entra Mbaye per Di Francesco. L’ultimo sussulto lo regala Pandev che, vedendo Mirante fuori dai pali, prova a sorprenderlo dalla lunghissima distanza: il portiere arretra in tempo per sventare in angolo.

L’arbitro assegna quattro minuti di recupero, nei quali accade ben poco.

Alla vigilia del match le due squadre erano a pari punti; è quindi il Bologna ad agganciare l’esatto centroclassifica. Il Genoa è tredicesimo e si avvia ad un finale di campionato senza particolari esigenze dettate dalla graduatoria, ormai tranquilla.

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