Genova. “Le serate con le ragazze? Erano delle zingarate, nulla di più e i costi erano suddivisi tra tutti”. Lo ha detto l’imprenditore Vincenzo Mamone interrogato oggi insieme dai sostituti procuratori Paola Calleri e Francesco Cardona nel processo che lo vede imputato imputato per corruzione insieme ad altre nove persone tra imprenditori e dirigenti Amiu.
Gli imputati sono accusati di aver ottenuto appalti in cambio di cene e serate con prostitute. Tanti i non ricordo dell’imprenditore di fronte alle contestazioni dei pm. Chi pagava le cene con le prostitute? “Un po’ tutti ci mettevano i soldi” ha risposato Vincenzo quando lo stesso ex dirigente Corrado Grondona, che era stato arrestato con i Mamone alla fine del 2014, aveva spiegato che Vincenzo pagava le cene e le ragazze ma poi gli gli dava 100 euro.
Nella prossima udienza, che si svolgerà il 19 marzo, sarà interrogato Daniele Raschellà, titolare della Edil2 che secondo l’ipotesi degli inquirenti avrebbe preso appalti irregolari per 2 milioni di euro tra il 2012 e il 2013.