Genova. Cornigliano e i depositi costieri saranno la vera prima prova di tenuta dell’attuale maggioranza del Consiglio comunale e della relativa giunta. Sul tavolo, infatti, dopo le promesse elettorale e le proteste dei cittadini arrivano le mozioni. Da tutte le parti.
Da un lato, infatti, l’opposizione va all’attacco, con una mozione del Movimento Cinque Stelle, mentre Lega e Fratelli d’Italia sono al lavoro su un testo da portare in Sala Rossa per dare “scudare” la giunta, mettendola sulla “buona strada” dell’impegno per i territori.
La mozione dei pentastellati sarà presentata da Fabio Ceraudo, e sostanzialmente porrà l’impegnativa per sindaco e giunta di rispettare l’Accordo di Programma per Cornigliano, sottoscritto da cinque ministeri, che garantisce zone protette e una riqualificazione totalmente inconciliabile con ipotesi di nuovi impianti industriali, soprattutto se della categoria “a rischio di incidente rilevante”.
Un accordo di programma “esegibile per legge”, come viene ricordato nella locandina dell’evento lanciato dai grillini per mercoledì prossimo, presso Villa “Spinola Narisano”, dove porteranno ai cittadini le loro posizione e le loro iniziative.
Ancora invece non è noto il testo della mozione di maggioranza: a prometterla è Maurizio Amorfini, Lega, che sul profilo personale di Facebook ha ricordato come ad oggi “Non sia ancora stato deciso nulla”, annunciando un dispositivo che impegni il sindaco a prendere impegni precisi per Cornigliano e “per tutti quei quartieri che hanno subito servitù”.
La mozione di Lega sarà firmata da altri componenti della maggioranza, tra cui Valeriano Vacalebre, che ha assicurato l’appoggio di Fratelli d’Italia e che già nei giorni scorsi si era esposto a difesa di Cornigliano.
Il testo non è ancora noto, ma se così fosse, praticamente mezza città sarebbe oggetto di questo impegno: Sampierdarene, Cornigliano, Sestri, Multedo, Pegli, Pra’, Voltri, tutta la Valpocevera, la Valbisagno hanno ancora cicatrici aperte dalle tante servitù ricadute nei loro territori. Ma, allora, dove finiranno i depositi costieri?
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