La spiegazione

Burian, Buran, Buriana, Bora: 1000 modi per dire “gelo” ma solo uno è corretto

Di cosa parliamo quando parliamo del termine del momento

Bruco, il degrado del fratello minore

Genova. E’ la parola del momento. Insieme all’ondata di freddo artico non si può non iniziare una conversazione sul meteo senza citarlo. Il Burian, o Buran, a seconda. Ma di che cosa parliamo quando diciamo “Burian”? Ha davvero senso? E da dove viene questo nome che tanto fa venire in mente l’italianissima “Bora”?

La risposta arriva da Massimiliano Fazzini, climatologo, docente universitario e esponente della associazione italiana di geomorfologia.

“Occorre ricordare che i termini Burian, Burano e Buriana non esistono nella nomenclatura meteorologica mentre il Buran sì – spiega l’esperto – ed è un vento gelido e secco tipico della Siberia orientale e della Mongolia. Le fenomenologie associate a tale avvezione fredda dovrebbero essere complessivamente modeste, visto che l’aria in arrivo è si molto fredda ma decisamente  secca. Il pericolo più impellente per la popolazione diverrà cosi il ghiaccio”.

Secondo gli esperti dell’associazione di geomorfologia la situazione sarà degna di attenzione fino ad almeno il prossimo fine settimana. “Evidentemente – continua Fazzini – non saranno con ogni probabilità le fenomenologie a essere eccezionali ma la durata dell’ondata di freddo relativamente al periodo dell’anno, visto che il primo marzo debutta la primavera meteorologica. Dovremmo sempre più abituarci a queste anomalie meteo – climatologiche,  con ogni probabilità strettamente dipendenti dal riscaldamento globale in atto e la popolazione dovrà adattarsi”.

Foto Cheap Snow Gear

Più informazioni
leggi anche
Bruco, il degrado del fratello minore
Burian
Liguria “sottozero”, giovedì sarà il giorno più freddo. I previsori: “Nevicate da mercoledì notte”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.