Genova. I rimborsi previsti dal governo ai Comuni per le spese che saranno sostenute per le elezioni politiche saranno tagliati del 20% rispetto alla cifra stabilita per il referendum costituzionale del 17 aprile 2016. La decurtazione è stata inserita in una circolare del 29 gennaio della direzione centrale della finanza locale, spiega Anci Liguria. “I Comuni non possono essere sistematicamente lasciati soli ad affrontare oneri per ogni iniziativa – si legge in un comunicato di Anci Liguria – non possono più essere solamente quelli che devono garantire i servizi alla cittadinanza, senza ricevere adeguate risorse per tali scopi”.
Per questo alcuni sindaci hanno già formalmente annunciato che saranno svolte soltanto le operazioni strettamente obbligatorie, con possibili ripercussioni sull’osservanza della tempistica, se non sarà fornita adeguata garanzia del rimborso integrale delle spese anticipate. Il coordinamento delle Anci regionali, riunito oggi a Roma, ha dato mandato ai vertici nazionali dell’associazione di chiedere al ministero dell’Interno di modificare immediatamente le proprie decisioni e di ristabilire quindi il rimborso totale delle spese elettorali.
“Non si può pretendere – continua Anci Liguria – che i Comuni debbano garantire per conto dello Stato il corretto svolgimento delle operazioni di voto, di fondamentale importanza per l’esercizio democratico, con sempre meno risorse finanziarie”.