Campagna elettorale

“2 per mille” ai partiti, Toti replica a Di Maio che vuole eliminarlo: “Il rischio è di tornare alla democrazia per censo”

Toti parla di "trasparenza" del finanziamento pubblico alla politica, proprio nelle settimane della polemica tutta genovese sulla fondazione Change

Giovanni Toti

Genova. “Sono convintissimo che sia stato giusto abolire il finanziamento pubblico ai partiti, era una parte della fiscalità generale che andava a pagare le mosse politiche anche di chi non doveva, ma la democrazia ha certamente un costo altrimenti si torna alla democrazia per censo”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti stamani su Radio 1 ha commenta la proposta del capo politico M5S Luigi Di Maio di “eliminare il 2 per mille ai partiti”.

“I costi della democrazia vanno finanziati con trasparenza – continua – non che chi si può permettere la campagna elettorale se la paga, chi non può, no”. “Non si può dimenticare che tutte le democrazie del mondo, a partire da quelle più antiche come la britannica e l’americana, hanno sistemi con cui i partiti raccolgono fondi alla luce del cittadino”, sottolinea Toti.

Il tema della trasparenza e del supporto economico alla politica, da settimane, è all’ordine del giorno proprio in Liguria con gli attacchi del Movimento 5 Stelle al governatore Toti e in particolare alla fondazione Change, attraverso la quale sono stati raccolti fondi per la campagna elettorale del poi eletto sindaco di Genova Marco Bucci. I cinquestelle chiedono a Toti e Bucci di rendere noti i nomi e le cifre versate, proprio in nome della trasparenza.

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