Genova. Nel prossimo piano industriale di Amiu, che sarà presentato nel 2018, ci sarà la riapertura di Scarpino – dal 1 maggio – la realizzazione di Scarpino 3 e ci saranno le strategie per arrivare al 55% di differenziata. La promessa è stata fatta nella conferenza stampa di fine anno dal sindaco di Genova Marco Bucci.
I cittadini della Val Bisagno, però, sperano anche che in quel piano industriale sia indicato in maniera chiara cosa si farà e in quali tempi per mettere in sicurezza l’impianto della Volpara, dove attualmente vengono conferite circa 500 tonnellate giornaliere di spazzatura (sulle 800 totali).
Il municipio media Valbisagno, lo scorso autunno, ha di fatto rinunciato a un’opera: la demolizione dell’ex inceneritore della Volpara. Un intervento da 600 mila euro, da concludere entro la primavera 2017, che avrebbe avuto più che altro valore simbolico (la prima manifestazione contro quella struttura risale al 1992) e si sarebbe tradotto in una quarantina di posti auto in più per il quartiere.
“Sia con un ordine del giorno in municipio sia in una commissione comunale – spiega il presidente del municipio Media Val Bisagno Roberto D’Avolio – avevamo chiesto che quei soldi venissero impiegati in altre azioni più prioritarie, come la messa in sicurezza del sito. Non vogliamo che questi 600 mila euro vengano dirottati altrove e a breve avremo un nuovo incontro con l’assessore comunale Matteo Campora per avere i dovuti aggiornamenti”.
E’ vero che nei prossimi anni la situazione dei rifiuti a Genova potrebbe cambiare radicalmente (e che dalla Volpara, ad esempio, sarà anche spostato il fangodotto Iren, con la realizzazione di quello nuovo nel 2012 a Cornigliano), ma i cittadini della Val Bisagno, e in modo particolare quelli delle Gavette, non vogliono attendere oltre per ottenere anche solo qualche piccola vittoria.
Uno degli interventi che il territorio ha chiesto – in questo caso ad Arpal attraverso la Regione Liguria – è l’installazione di una centralina di ultima generazione per la valutazione della qualità dell’aria nella zona.
Tornando agli impianti Amiu, quindi a ciò che può essere di competenza di Comune e della stessa azienda dei rifiuti, bisognerà dunque capire, se nel prossimo bilancio questi 600 mila euro in più saranno assorbiti dalle esigenze generali dell’azienda o se ricompariranno sotto forma di interventi per la Val Bisagno.