Shopping & regole

Via ai saldi: caccia all’affare, ma occhio alle truffe

Da oggi al 18 febbraio. L’Ascom promuove un codice deontologico e l’acquisto sotto casa presso i negozi di vicinato

saldi

Genova. Pronti alla caccia all’affare? Da oggi partono i saldi e Genova offre proposte per tutti i gusti e tutte le tasche. Avete  tempo sino al 18 febbraio per scovare l’oggetto dei sogni a prezzo scontato. Ma occhio alle truffe. Le associazioni dei commercianti promuovo tutta una serie di iniziative per evitare spiacevoli sorprese durante e dopo gli acquisti.

  Regole.  Ecco le regole che devono rispettare gli esercenti. Per i negozi di abbigliamento, calzature, biancheria intima, pelletteria e accessori di abbigliamento sono vietate le vendite promozionali nei 40 giorni antecedenti ai saldi. Sono consentite le vendite promozionali dopo i saldi ma solo sulla merce che non è stata oggetto di saldo. Su tutti gli articoli in saldo è previsto l’obbligo del cartellino con il doppio prezzo e la percentuale di sconto.

  Saldi Chiari. Federmoda Ascom Confcommercio Genova ha riproposto anche quest’anno la campagna Saldi Chiari. “L’edizione Saldi Chiari 2018, dice Gianni Prazzoli, Presidente Federmoda Ascom Genova – sarà improntata, come l’anno scorso, sulla promozione dell’acquisto sotto casa presso i negozi di vicinato anche nei saldi”.

“Durante la campagna i piccoli negozi aderenti ai saldi chiari – gli fa eco Manuela Carena, vice Presidente Vicario Federmoda- si impegnano, sottoscrivendo un apposito codice deontologico, ad offrire condizioni di garanzia al cliente mantenendo alti gli standard qualitativi del servizio e del prodotto nel pieno rispetto delle norme vigenti. Saldi Chiari inoltre – prosegue Carena – attraverso l’acquisto nei negozi aderenti, offre ai clienti l’opportunità di ricevere un buono sconto sulle nuove collezioni utilizzabile all’interno dello stesso circuito di negozi in un periodo diverso da quello dei saldi”.

 Negozi di vicinato. Saldi Chiari si inserisce in un’idea per cui il momento dei saldi, oltre che una buona opportunità di acquisto, rappresenta “un’importante occasione per coinvolgere maggiormente clienti e negozi in una maniera più specifica e particolare in grado di saldarne il rapporto: la fidelizzazione tra piccoli negozi indipendenti di vicinato e i cittadini è l’elemento che riteniamo più importante come anticorpo per mantenere alta qualità in un settore che è potenzialmente esposto a fenomeni di contraffazione, alle vendite online e alla concorrenza forsennata di una grande distribuzione generalista ed una produzione massificata”.

 331 euro a famiglia. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Federazione moda Italia – Confcommercio Imprese per l’Italia, ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2018, spenderà 331 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi, per un valore complessivo di 5,2 miliardi di euro. Dopo un Natale in lieve crescita rispetto all’anno scorso, si stima una tenuta sostanziale, con lieve inflessione, dei consumi rispetto all’anno scorso anche durante i saldi.
“La spesa per gli acquisti in saldo per valore, secondo le nostre stime sarà leggermente inferiore a quella dell’anno scorso, ma in linea con il momento. Il vero vantaggio sarà per i consumatori non vedere i prezzi dei negozi, dal primo gennaio, con l’Iva al 25%. Il Governo ha fatto bene ad ascoltarci- dice Prazzoli- sterilizzando le clausole di salvaguardia, ma se vogliamo veramente uscire dal tunnel occorre un maggior sforzo per ridurre la pressione fiscale, ancora troppo alta per imprese e famiglie”.

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