Genova. Il traffico autostradale tra Savona e Genova, e quindi – di fatto – sulla riviera di ponente tra la Francia e il resto del Paese è bloccato da ore a causa dell’incidente stradale avvenuto tra Varazze e Cogoleto, sulla A10. Un tir, speronato da un’automobile, ha preso fuoco. Nessun ferito grave ma l’autostrada è stata chiusa nel tratto tra Varazze e Arenzano a partire da mezzogiorno.
In queste ore la notizia di un mezzo pesante che prende fuoco fa riflettere più che mai. Ieri pomeriggio lungo l’autostrada A21, all’altezza di Brescia, sono morte 6 persone in un maxitamponamento: un tir è finito contro un’auto in coda, che a sua volta ha colpito un altro camion che trasportava materiale andato in fiamme.
Sulla A10, tra il nodo genovese e Savona, il transito di mezzi pesanti non è semplice. A causa delle curve, del traffico intenso, della carreggiata stretta e dei cantieri senza fine. Lo avevao raccontato in questo viaggio/inchiesta.
Alcuni precedenti. Neppure una settimana fa un camion che trasportava batterie ha preso fuoco su un viadotto all’altezza di via Chiaravagna a Sestri Ponente, sulla A10 in direzione ovest. A Multedo, il 17 ottobre scorso, un altro tir che trasportava materiali infiammabili era rimasto in panne – senza prendere fuoco – a pochi metri dalla rampa di ingresso del casello autostradale.
Ma la categoria degli autotrasportatori non ci sta ad accettare le accuse di chi sostiene che il traffico dei mezzi che trasportano merce pericolosa dovrebbe essere limitato, in autostrada. Così Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, lancia il suo appello: “Un carico di merce pericolosa resta tale sia che viaggi in autostrada o su un treno, e i fatti di Viareggio lo hanno drammaticamente dimostrato. Le merci sono e restano pericolose a prescindere dal mezzo di trasporto”.
Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, scende in campo contro le polemiche che definisce “strumentali, irrispettose delle vittime e grottesche nei contenuti” sollevate dopo la tragedia verificatasi sulla A21. “Non si capisce bene – prosegue Longo – dove dovrebbero viaggiare le merci pericolose o i carichi infiammabili. Forse sulle provinciali, attraversando centri abitati oppure su ferrovie che presentano comunque gli stessi rischi di un autostrada?”.
“Sarebbe il caso di ricordare – prosegue il segretario generale di Trasportounito – che lo Stato italiano continua a garantire un minimo di rimborso sui pedaggi autostradali, diventati comunque insopportabili, proprio per favorire il dirottamento dei traffici merci dalla rete ordinaria a quella autostradale, ritenuta a minor rischio”.