Genova. La notizia è arrivata un po’ a sorpresa, soprattutto nei tempi, da Roma, oggi pomeriggio. Il ricorso deglii associati della prima ora al Movimento 5 Stelle, presentato dall’avvocato Lorenzo Borré, e la cui notizia era stata anticipata mercoledì scorso da Genova24, è stato accolto dal Tribunale di Genova.
Il ricorso voluto da 33 attivisti “storici” è relativo all’uso del simbolo del Movimento 5 Stelle, quello conosciuto ai più, da parte della nuova associazione politica costituita a fine 2017: secondo i ricorrenti quel simbolo appartiene alla vecchia associazione, quella nata nel 2009 e poi semmai ricostituita come soggetto politico nel 2012.
La conferenza stampa avrebbe dovuto svolgersi la prossima settimana, ma la decisione del tribunale di Genova ha accelerato i tempi. Ecco il video della conferenza stampa
Il curatore speciale nell’ambito della vicenda è l’avvocato Cocchi, specialista in diritto amministrativo. Sarà lui, innanzitutto a cercare di capire quali siano le richieste di chi ha presentato il ricorso. Nei giorni scorsi era però già chiaro l’obbiettivo di Borré e dei suoi assistiti: presentare un’istanza di sospensiva per bloccare la candidatura del M5S alle elezioni politiche.
Uno dei motivi per cui il ricorso è stato presentato a Genova, infatti, era quello di velocizzare i tempi. Certo, un’arma a doppio taglio per i ricorrenti: il tribunale potrebbe addirittura accordare la sospensiva e poi farla cadere entro i tempi utili alla chiusura delle candidature: il 20 gennaio.
Ad ogni modo, in base a quanto emerso da Roma, secondo il Tribunale di Genova sono fondati i rilievi degli associati del 2009 rispetto alla titolarità del simbolo, ma anche del dominio internet e delle liste degli iscritti, ed è quindi ravvisabile un conflitto di interessi tra l’associazione M5s del 2009 e Beppe Grillo.
A Genova nei giorni scorsi, il capo politico M5S Luigi Di Maio non aveva voluto commentare la notizia dell’imminente ricorso.
Con il sì al ricorso il curatore della prima associazione nominerà un avvocato che promuoverà, per conto dei ricorrenti, “tre azioni cautelari”, spiega Borré secondo il quale i 33 ricorrenti rappresentano in realtà “centinaia di iscritti all’associazione del 2009” che hanno voluto portare avanti l’azione. Ora, aggiunge Borré, il curatore attraverso un’azione cautelare chiederà a Beppe Grillo “i nomi e i dati di tutti gli associati alla prima associazione per poter convocare un’assemblea che nomini il nuovo capo politico” e chiederà “la tutela del sito movimento5stelle.it” nonché “l’inibizione del simbolo”.