Genova. Le preghiere degli ambientalisti e di tanti genovesi sono state esaudite, almeno per il momento: tolti i nuovi corrimano di acciaio sistemati sulla scalinata della Cattedrale di San Lorenzo nei giorni scorsi. Ma la Consulta regionale per la tutela dei diritti della Persona Handicappata rilancia e chiede subito il ripristino di un passamano nella parte centrale della gradinata.
“Bisogna rimettere un passamano centrale, è urgente il ripristino, come prevede la legge, per agevolare disabili, persone con ridotta mobilità, anziani e donne in gravidanza, nel rispetto dell’estetica architettonica della Cattedrale”. La richiesta arriva dalla Consulta regionale per la tutela dei diritti della Persona Handicappata, con una lettera indirizzata al Cardinale Angelo Bagnasco e al sindaco di Genova Marco Bucci.
“Senza passamano, se le persone vogliono entrare nella parte centrale rischiano di cadere, specialmente quando piove, visti gli scalini di marmo – spiega Claudio Puppo, coordinatore della Consulta – In riferimento alla rimozione del tanto contestato passano sulla gradinata centrale della Cattedrale, ricordiamo che il Dpr 503 del 1996 prevede che una scala avente larghezza superiore ai sei metri debba essere fornita, oltre che dei due passamano laterali, anche di un passamano centrale. Noi non entriamo nel merito della questione estetica, diciamo solo che è necessario rispettare le norme e tutelare i diritti delle persone più fragili ”.
Dopo il mare di polemiche e la pioggia di critiche arrivate dal web ma non solo, Italia Nostra aveva puntato l’indice: “Non è frutto nemmeno di un gesto creativo, sia pur provocatorio, ma di mera pigrizia mentale, acquistato al più vicino negozio di ferramenta”.
Probabilmente saranno ripristinati i corrimano nella posizione precedente, o comunque secondo modifiche concordate tra Curia e Soprintendenza.
Intanto però una restauratrice residente nel centro storico ha presentato un esposto alla Procura di Genova, chiedendo alla magistratura di indagare sull’installazione dei corrimano e sul perché la Soprintendenza non abbia sanzionato la parrocchia di San Lorenzo.