Genova. E’ stata anche la sindrome influenzale, che tra molti genovesi ha colpito anche parecchi dipendenti della Rinascente, a far desistere i sindacati dall’organizzare uno sciopero per il primo giorno di saldi. Una risposta dura che si era pensato di dare all’azienda ma che, per diversi motivi, dalla mancanza di interlocutori istituzionali al personale decimato, appunto, per malattia, è stata rinviata.
Dello sciopero si era parlato nel corso dell’assemblea dei lavoratori che si è svolta il 3 gennaio e che, ancora una volta, ha ritenuto inaccettabile la decisione dell’azienda di chiudere il punto vendita del capoluogo ligure. Una posizione che verrà portata avanti con forza anche nel prossimo incontro con l’azienda, previsto per il 19 gennaio
“Noi all’azienda continueremo a chiedere di mantenere il punto vendita di Genova – spiega Silvia Avanzino, segretaria di Fisascat Cisl – e quindi di continuare ad investire perché la risposta ai lavoratori dopo 5 anni di sacrificio e di contratti di solidarietà non può che essere questa. Poi è chiaro che chiederemo anche tutte le altre soluzioni , che siano, ovviamente, positive per l’occupazione dei lavoratori”.
Da parte dei sindacati, quindi, resta forte la richiesta di un tavolo congiunto, con l’azienda e le istituzioni. “Ci hanno detto che hanno un piano B – conclude Avanzino – bene noi vogliamo vedere questo piano, capire se c’è un possibile investitore e vogliamo anche che questo possibile nuovo investitore sia al tavolo. Dobbiamo trovare assolutamente una soluzione per non perdere questo centinaio di posti di lavoro che per questa città è importantissimo”.