Cedimento dell’alveo

Il ponte del Lagaccio sempre più curvo, ma Comune e Municipio promettono: “Presto il restyling” fotogallery

Non manca una piccola polemica con la passata amministrazione. “Senza qualche intoppo burocratico il progetto non sarebbe rientrato nelle nuove norme sulle zone sismiche”

Genova. Ci sarà ancora qualche ritardo, dovuto alle necessità di riprogettazione, ma il ponte Don Acciai, quello che sovrasta il Lagaccio, avrà sicuramente un restyling molto presto. Ad assicurarlo l’assessore alle Manutenzioni del Comune di Genova Paolo Fanghella che, tra l’altro, annuncia anche nuovi fondi per la Caserma Gavoglio. “Dovremmo essere riusciti a ottenere dalla Regione Liguria – spiega – altri 6,5 milioni di euro che portano a 13 milioni il finanziamento totale per l’opera”.

Anche perché i fondi per ristrutturare il ponte, circa 1,5 i milioni di euro necessari, arrivano proprio da questa partita. “E questa è la risposta migliore – prosegue – a chi ci accusava di togliere soldi alla caserma”. Il problema, però resta quello dei tempi visto che, per qualche lungaggine burocratica “della passata giunta – sottolinea Fanghella – prima della fine del procedimento è entrata in vigore la nuova normativa sulle zone sismiche che ha costretto a rimodulare tutto il progetto, con un ulteriore aggravio economico e di tempistiche”.

Certo è che la messa in sicurezza del ponte, al centro anche della campagna elettorale del nuovo presidente di municipio Andrea Carratù, resta una delle priorità. Le prime segnalazioni erano arrivate già nel 2009 e segnalavano quello che si rileva anche a occhio nudo, una curvatura nella parte centrale del ponte. A questo si aggiungono gli ultimi problemi, con le cadute di calcinacci, rilevate nei giorni scorsi, che hanno messo, ancora una volta, i cittadini in allarme.

Ponte lagaccio

Il problema, spiegano i tecnici, non è quello di una stabilità del ponte ma, piuttosto, del cedimento dell’alveo sul quale è poggiato uno dei pilastri. Per questo motivo non sarà necessario un intervento di consolidamento per il quale non sarà necessario demolire tutta la struttura ma solamente il pilone centrale, che poi dovrà essere ricostruito. Lavori che, una volta conclusa la gara, dovrebbero durare poco meno di due anni.

“Il problema è monitorato con grande attenzione – conclude Carratù – l’attenzione c’è e i lavori verranno fatti, sicuramente a breve. Adesso bisogna solamente rifinanziare il progetto e adeguarlo dal punto di vista economico, passaggi che avremmo volentieri evitato se non ci fossero state le lentezze degli scorsi anni”.

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