La corte di assise d’appello di Genova ha riformulato la condanna dei confronti di Roberto Bruzzese, 43 anni che nel pomeriggio del 27 giugno ha ucciso il vicino di casa Francesco Larosa, 65 anni accoltellandolo al termine dell’ennesima lite per questioni di vicinato nel cortile della loro abitazione in via Tecci a Pontedecimo.
Bruzzese aveva anche ferito gravemente tre parenti della vittima. Bruzzese era stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione con rito abbreviato, pena riformulata in appello con una condanna a 18 anni.
La corte ha anche condannato a 2 anni di reclusione (erano 8 mesi in primo grado) con pena sospesa per morte e lesioni causate da omissione d’atti d’ufficio Davide Zerbino, il vigile urbano chiamato a sedare la lite che resta immobile pur essendo armato di fronte alla scena che porta all’accoltellamento mortale.
Il cantuné, difeso dall’avvocato Stefano Sambugaro è stato anche condannato a pagare per i famigliari della vittima (difesi dagli avvocati Maurizio e Mario David Mascia e Andrea Testasecca, risarcimenti compresi da 250 e 2000 euro). Il procuratore generale Enrico Zucca aveva chiesto 3 anni di reclusione.