Genova. Cecilia Parodi, classe 1999, centrale, a Caselle Torinese ha giocato per la prima volta da titolare. Alla Normac AVB, sconfitta 3 a 1, è andata male, ma per la giocatrice l’esperienza è stata utile e positiva.
Cecilia, raccontaci l’emozione dell’esordio da titolare in Serie B2.
“Quante emozioni! Era da tempo che non giocavo un´intera partita e in effetti l’agitazione un po’ l’ho sentita, ma allo stesso tempo ho cercato di concentrarmi per dare il meglio e finalizzare qualche punto. Un grazie va anche alle mie compagne che anche in campo mi hanno fatta sentire a mio agio sostenendomi e dandomi preziosi consigli!”.
Sabato a Caselle abbiamo assistito a una partita strana, nella quale siete partite bene in tutti i set per poi subire sistematicamente la reazione delle piemontesi…
“La partita di sabato è stata molto altalenante. Siamo partite tutti i set con grande slancio per poi perderci nella fase centrale ed infine cercare in tutti i modi di riprenderci. Sfortunatamente questo è accaduto solo nel primo set nel quale abbiamo fatto una bella rimonta. Un vero peccato!”.
In particolare è apparso evidente che abbiate molto sofferto il servizio avversario, non permettendo alla vostra palleggiatrice Bruzzone di costruire gioco con continuità. Può essere questa una chiave di lettura della sconfitta?
“Le piemontesi hanno messo in campo più serie di battute positive che abbiamo sofferto forse un po´ troppo. Sicuramente ciò ha influenzato notevolmente l’andamento della partita sia a livello di punteggio che a livello mentale, non è stato facile infatti per noi riprenderci dal loro servizio. Forse quel che ci serviva era un po’ più di cattiveria anche se tendenzialmente non siamo una squadra che si fa sopraffare”.
Questo è il tuo primo anno in B2, ma non è in assoluto il tuo primo anno in Normac. La scorsa stagione infatti hai disputato il campionato Under 18 con la Normac Volare. Raccontaci come è stata questa esperienza.
“Una bella esperienza che mi ha permesso di conoscere giocatrici nuove e di poter giocare con chi già conoscevo da ex avversarie o per via delle selezioni provinciali e regionali. Un esperienza che, oltre ad avermi fatto divertire, mi ha fatto crescere sia tecnicamente sia soprattutto mentalmente poiché siamo riuscite ad essere un gruppo molto coeso nonostante fossimo state da sempre avversarie! Nota dolente, la finale regionale nella quale nonostante i nostri sforzi non siamo riuscite a sconfiggere le nostre avversarie”.
Giunti quasi alla fine del girone di andata qual è il tuo bilancio provvisorio di questa stagione?
“Il bilancio di questi miei primi mesi alla Normac in pianta stabile non può che essere positivo. Tecnicamente parlando mi sento molto più sicura delle mie capacità e molto migliorata. Certo, lasciare dopo tanti anni il Volare, la società dove ho giocato da quando ero bambina e dove conoscevo tutto e tutti, per affrontare questa nuova esperienza, inizialmente mi impauriva un pochino. L’ambiente, le compagne (quasi tutte), la metodologia di allenamento, le trasferte sempre fuori regione, erano tutte cose nuove per me. Ma posso dire che solo pochi mesi dopo mi sono sento già arricchita sia dal punto tecnico che da quello umano. Per non parlare del gruppo! Ho legato fin da subito con tutte le mie compagne che mi hanno fatto immediatamente sentire una di loro, cosa che per me non era per nulla scontata visto questo cambiamento drastico. Unico neo, ma un neo enorme, è stata la perdita di Giorgia, cosa della quale ancora non riesco a capacitarmi”.
Riuscire a ritagliarti un po’ di spazio nella squadra ti ripaga certamente dei sacrifici che devi sostenere per i trasferimenti poco agevoli tra Voltri Acquasanta, dove abiti, e il palazzetto di Prato. Come riesci a conciliare gli impegni agonistici con lo studio (quest’anno ti attende la maturità) e la famiglia?
“Non ti nascondo che partire da titolare sabato sera è stata una grande soddisfazione. Certo, come dicevi tu, non è per niente facile conciliare tutti questi impegni, soprattutto per motivi logistici, ma grazie alla mia famiglia, alla Bruzz (Silvia Bruzzone, ndr) che mi sopporta in tutti i passaggi che mi dà e mia alla forza di volontà sono convinta di portare in porto con successo gli impegni presi. Devo anche ringraziare tutto il gruppo della Normac che da agosto mi ha fatto sentire subito a casa, una di loro”.