Genova. Ieri pomeriggio, mentre a palazzo Tursi andava in scena un turbolento consiglio comunale, terminato con la sospensione per mancanza di numero legale e quindi il rinvio ad altra data (forse martedì prossimo) della mozione del centrosinistra sulla tutela della cultura antifascista, nella sala consiliare del comune limitrofo, quello di Arenzano, si scriveva tutta un’altra storia.
All’ordine del giorno la discussione di una medesima mozione che impegnava sindaco e giunta: a non concedere spazi o suolo pubblici a coloro i quali non garantiscano di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando e/o praticando comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti; a promuovere iniziative culturali affinché sia mantenuta la memoria storica e sia posto all’attenzione, soprattutto delle giovani generazioni, l’affacciarsi di nuovi fascismi che mettono in discussione i principi democratici e di pacifica convivenza; a dare mandato, inoltre, di adeguare i regolamenti comunali a quanto espresso dall’atto di indirizzo, subordinando la concessione di suolo pubblico, spazi e sale di proprietà del Comune a dichiarazione esplicita di rispetto dei valori antifascisti sanciti dall’ordinamento repubblicano.
“Gli stessi principi, ispirati anche dalla storia partigiana di entrambi i comuni – dicono dal gruppo Pd in Comune a Genova – le stesse parole nei due documenti, nati in risposta al rifiorire preoccupante di episodi di violenza di stampo neofascista e razzista. Ma un esito della discussione in aula purtroppo contrapposto”.
Ad Arenzano anche il centrodestra ha condiviso l’impegno antifascista del Comune, e la mozione è stata approvata all’unanimità. A palazzo Tursi la maggioranza di centrodestra non ha accettato di sottoscrivere un documento con riferimenti espliciti all’antifascismo, e dopo quasi due ore di sospensione, ha deciso di uscire dall’aula, facendo mancare il numero legale per la votazione.
“Il Consiglio comunale di Arenzano, ieri 16 gennaio 2018, ha scritto una bella pagina di politica della sua Comunità impegnandosi ad opporsi ad ogni forma di fascismo vecchio e nuovo sul suo territorio, senza se e senza ma”, spiegano dalla lista Arenzano insieme Gambino sindaco. “Tutti gruppi dal centro sinistra al centro destra, senza perplessità alcuna, hanno fatto proprio il sentimento prevalente degli Arenzanesi e non hanno avuto timore di dichiararsi e di dimostrarsi antifascisti”, aggiungono.
Questa la mozione presentata ad Arenzano
“Accogliamo con favore l’ottimo risultato raggiunto ad Arenzano dall’amministrazione di Luigi Gambino – continuano dal Pd genovese – e ci auguriamo che a Tursi, quando martedì prossimo verrà nuovamente discussa la mozione, il centrodestra prenda esempio dai consiglieri di Arenzano e dica sì ai valori antifascisti di Genova, che devono continuare ad essere scritti nella sua storia”.
Fuori provincia, sempre ieri, in Comune alla Spezia – stessa mozione, stessa dinamica – il centrodestra ha fatto saltare il documento del centrosinistra.