4 marzo

Meno due mesi alle elezioni politiche, tra collegi da interpretare, attese di dèbacle e trionfi e l’incognita estremista

Il 28 i partiti che non sono già in parlamento devono depositare le firme, il 19 si conosceranno definitivamente simboli e coalizioni

parlamento

Genova. Mancano due mesi alle elezioni politiche, le elezioni nazionali, le prime con il sistema elettorale cosiddetto Rosatellum che, in maniera più o meno apprezzata, tornerà a portare il concetto di preferenze territoriali. Almeno sulla carta. Sì ma come?

Intanto bisogna sapere che la Liguria sarà suddivisa per quanto riguarda il Senato in 3 collegi uninominali (Liguria- 01, composto dai collegi uninominali di San Remo e Savona, Liguria- 02, che risulta formato dai collegi uninominali di Genova- Campomorone e Genova- Bargagli, e Liguria- 03, che accorpa i collegi uninominali di Genova – Chiavari e La Spezia) più 5 eletti con il sistema proporzionale in un unico collegio regionale, mentre la Camera sarà divisa in 6 collegi uninominali + 10 eletti con il sistema proporzionale. Di questi 10, 5 sono relativi all’area Liguria occidentale, con i collegi 1 (da Ventimiglia a Ceriale),2 (da Borghetto ad Arenzano) e 3 (Arenzano – Campomorone), altri 5 nell’area della Liguria orientale, con i collegi 4 (Genova Bargagli), 5 (Genova Chiavari) e 6 (Chiavari La Spezia).

Vi gira già la testa? Anche a noi. Semplificando però emergono alcune questioni. La Liguria eleggerà, quest’anno, 16 deputati e 8 senatori. (6 deputati 3 senatori saranno eletti con il maggioritario, 10 deputati e 5 senatori con il proporzionale). Tanti quanti l’anno scorso ma a essere diminuiti sono i collegi per cui territori storicamente molto diversi da un punto di vista politico si troveranno a esprimere insieme il loro candidato.

Elezioni politiche 2013

Questo potrebbe portare a una neutralizzazione più o meno voluta delle preferenze sia a destra sia a sinistra. La tendenza al centrosinistra del Tigullio potrebbe quindi venire vanificata dalla convivenza in collegio con la Spezia, il colore azzurro della riviera ponentina potrebbe trovare ostacoli nella confluenza con l’area genovese.

Alla Camera, ma soprattutto al Senato, ci saranno liste e candidati diversi, di contro, per zone contigue. Esempio: un cittadino di Voltri potrà scegliere tra un range di politici diversi da un suo omologo di Nervi. Ma lo stesso varrà per un elettore di Di Negro e uno del centro storico. Questione di vie, di strade. Per i partiti non sarà semplice organizzare una campagna elettorale mirata. In meno di due mesi, poi.

Nel 2013, com’era andata. Alla Camera, sui 16 seggi disponibili, 9 erano andati al Pd: Andrea Orlando, poi divenuto ministro, l’ex sindacalista della Cgil Anna Giacobbe, l’ex segretario regionale Mario Tullo, Lorenzo Basso, Raffaella Mariani, Marco Meloni, Mara Carocci, Luca Pastorino (passato in Possibile), e l’ex vicesindaco di Albenga Franco Vazio. Un deputato lo aveva conquistato Sel, Stefano Quaranta. Il Movimento 5 Stelle si era aggiudicato tre posti con Matteo Mantero, Sergio Battelli e Simone Valente. Il Pdl non era andato oltre due deputati con l’ex presidente della Regione Sandro Biasotti e il milanese Giorgio Lainati. Uno dei seggi alla Camera era stato assegnato alla lista Monti con Roberta Oliaro. Otto erano i posti al Senato. Partito Democratico con Donatella Albano, la ministro Roberta Pinotti, poi lo spezzino Massimo Caleo, Paolo Paleotti Guerrieri e Vito Vattuone. Un senatore a testa per M5S (Cristina De Pietro), Pdl (Augusto Minzolini) e lista Monti/Scelta Civica (Maurizio Rossi).

Oggi, come potrebbe andare. In base ai sondaggi che circolano a livello nazionale e all’andamento delle elezioni alle ultime comunali, il Pd può scordarsi tutti quei seggi. In Senato 4 o 5 posti su 6 potrebbero andare al centrodestra, anche se non si sa ancora se Lega Nord, Forza Italia e partiti come Fdi correranno insieme o no. Il Pd, se lavorerà bene, potrà puntare al collegio di Genova centro o a quello spezzino. Per quanto riguarda la Camera il centrosinistra ha speranze nel collegio di Genova Ponente, in quello spezzino e forse a un paio da far eleggere con il proporzionale. Il Movimento 5 Stelle è una sorta di “jolly” potrebbe essere favorito oppure no in qualsiasi collegio con l’esclusione forse di quello di levante. Lavoreranno duro, ma è un’impresa davvero ardua, le nuove realtà come Liberi e Uguali o Potere al Popolo. Difficile riescano a ottenere abbastanza preferenze da aggiudicarsi un seggio.

L’incognita estremista
. In questi giorni si parla anche della raccolta firme per i partiti che si presentino alle elezioni (e che non abbiano mai avuto un gruppo parlamentare in entrambe le camere). Tra questi i movimenti neofascisti Casapound e Forza Nuova. Entrambi hanno annunciato di voler partecipare alla corsa elettorali. Entrambi i movimenti avranno dei candidati in Liguria. Entrambi i movimenti hanno iniziato da tempo la campagna elettorale con convegni, raccolte di generi di prima necessità per i poveri, aperture di sedi. Basti pensare a quanto, in una città storicamente di sinistra e antifascista come Genova, abbiano fatto parlare di sé. Le firme andranno depositate tra il 28 e il 29 gennaio.

Les jeux sont (pas encore) faits. Dal 19 al 21 gennaio, i partiti dovranno depositare al ministero dell’Interno il proprio contrassegno (vale a dire il simbolo), lo statuto, il programma elettorale con il nome e cognome del capo della forza politica e la dichiarazione di collegamento, cioè gli altri partiti con cui di intende formare una coalizione).

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