Genova. Sarà votata domani nella sede del municipio in piazza dell’Olmo la mozione antifascista presentata da Pd, Valbisagno Insieme (la lista che del presidente Roberto D’Avolio) e Chiamami Genova sulla scia di quanto era stato proposto (e poi votato con modifiche) dal Comune di Genova.
Anche in questo caso la mozione chiede fra l’altro un impegno alla giunta municipale, al sindaco di Genova e alla giunta comunale circa l’educazione dei ragazzi delle scuole alla pace alla tolleranza e alla conservazione della memoria storica sulla base di “valori antifascisti” e identificando “i soggetti titolati a interloquire con le scuole genovesi sulla base di Statuti che abbiamo dichiarate intenzioni antifasciste, antidiscriminatorie antirazzisti ed anzi che operino per l’inclusione sociale e culturale, con attenzione a tutte le minoranze”. Non solo, anche in questo caso l’impegno previsto dalla mozione è a “non concedere spazi o suolo pubblici a coloro i quali non garantiscano di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione professando e/o praticando comportamenti fascisti, razzisti, omofobi e sessisti” e “a promuovere iniziative culturali affinché sia mantenuta la memoria storica e sia posto all’attenzione soprattutto delle giovani generazioni l’affacciarsi di nuovi fascismi che mettono in discussione i principi democratici e di pacifica convivenza”.
Se per ottenere l’ok della maggioranza comunale a Genova, detenuta dal centrodestra, ci sono volute due sedute di cui la prima chiusa in anticipo tra fischi e polemiche e un’ampia mediazione che ha trasformato il testo ampliando condanne e divieti in generale a chi ha atteggiamenti antidemocratici o comportamenti violenti, nel municipio della Media Val Bisagno la mozione dovrebbe passare a meno di sorprese senza necessità di modifiche.
La maggioranza infatti grazie all’appoggio del consigliere di Chiamami Genova è di 10 consiglieri del centro sinistra contro 9 del centro destra e 6 consiglieri del M5S che, se si muoveranno sulla scia del ‘comunali’ dovrebbero votare a favore della mozione. A rendere il clima teso è però il fatto che tra i nove consiglieri di opposizione siede Fersido Censi, ex capogruppo della Lega Nord in consiglio municipale e da poco passato a Casapound. Proprio domani Censi uscirà dalla Lega Nord per entrare nel gruppo misto.
Per questo rispetto alla seduta di domani non sono escluse contestazioni. L’appuntamento è alle 16.
Intanto questa mattina proprio il partito di estrema destra Casapound è stato il primo a consegnare in tribunale le firme raccolte in vista delle elezioni del 4 marzo, ma l’elenco completo delle candidature ancora non è stato reso noto.