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Intimidazioni neofasciste e violenze, Smuraglia: “Lo Stato intervenga ma serve in primis battaglia culturale”

Il presidente emerito dell'Anpi alla commemorazione per l'assassinio di Guido Rossa

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Genova. “L’estrema destra e’ un fenomeno che sta crescendo rinforzato anche da quello che sta accadendo in Europa. Per fortuna i giovani che si avvicinano all’estrema destra sono ancora una netta minoranza e la maggior parte non è con loro. Serve però un’operazione di tipo culturale per spiegare che le idee che mettono in circolazione sono idee false e che non c’è un’alternativa al sistema democratico”. Lo ha detto il presidente emerito dell’Anpi Carlo Smuraglia a margine della commemorazione per l’assassinio di Guido Rossa avvenuto per mano delle Br il 24 gennaio 1979.

Rispetto a intimidazioni e violenze “bisogna che lo Stato faccia la sua parte perche quando ci sono atti che vanno al di là del lecito, quando ci sono delle intimidazioni e delle violenze, deve intervenire con fermezza. Ma la prima cosa è convincere tutti che questo è un Paese che ha scritto che una costituzione democratica e antifascista e quindi per sua natura è contraria a qualunque movimento o idea che voglia ricordare un passato che non deve ritornare mai più”.

Smuraglia chiede anche la destra liberale si impegni in un ampio fronte antifascista: “Noi abbiamo riunito a Roma tutti i partiti e i movimenti che ritenevamo di carattere democratico e tutti hanno aderito a fare una campagna anche per raccogliere firme per lo scioglimento di queste associazioni più esposte. vorrei che questo si estendesse anche alla destra. La destra ovviamente ha diritto di esistere in questo paese ma c’è una destra liberale e c’è una destra nera. La sciamo perdere la destra nera ma la destra liberare dovrebbe essere d’accordo con noi almeno su questo, cioè che la Costituzione va salvaguardata, la liberà di tutti va salvaguardata e la democrazia non si tocca perché è stata costruita col sangue della Resistenza

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