Perché?

Giallo a Belpiano, in fiamme l’auto del prete direttore del centro migranti: indagini

E' successo nella notte, il rogo si è esteso a una legnaia. Non si tratta del primo episodio dai profili intimidatori nelle vicinanze del centro "L'oasi"

vigili del fuoco valbormida notturna

Borzonasca. Diverse ore di lavoro da parte dei vigili del fuoco di Chiavari per spegnere l’incendio che, nella notte, a partire dalle 3, ha coinvolto un’automobile e si è esteso a un deposito di legna.

Un banale rogo d’auto? No. A Belpiano, nel comune di Borzonasca, nell’entroterra del levante, oltre ai pompieri sono arrivati i carabinieri della stazione locale e quelli di Lavagna, che indagano sulle possibili cause dell’incendio. E gli indizi presenti, al momento, fanno pensare al dol.

L’auto – una fiat Punto – distrutta nel raid è di proprietà di un prete, don Mario Pieracci. Non è la prima volta che nella zona di Belpiano, dove oltre alle comuni attività di diocesi, religiosi di occupano anche di una struttura di accoglienza di migranti (“L’oasi”), si verificano situazioni di tensione tra parroci e territorio.

Pieracci era stato amministratore del centro fino all’autunno scorso, quando lo aveva sostituito Rinaldo Rocca. Negli ultimi mesi, dopo l’adesione del comune di Borzonasca al sistema Sprar, il numero di ospiti è diminuito. In passato don Pieracci era stato criticato e minacciato con delle scritte.

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