39 anni dopo

Genova ricorda Guido Rossa, il presidente dell’Anpi: “Un esempio di coraggio per la nostra epoca diseredata”

Alla commemorazione nello stabilimento fianco a fianco i lavoratori e i nuovi "padroni" di Arcelor Mittal, oltre alle istituzioni. La commozione del sindaco Bucci: "Mi fece sentire orgoglioso di essere genovese"

Genova. “Guido Rossa è un esempio, va ricordato per l’uomo che era, un uomo serio ma anche per il gesto che ha fatto e per la scelta che ha compiuto. Questi esempi vanno tramandati. In un’epoca un po’ diseredata e abbandonata come la nostra, è importante ricordare che c’è qualcuno che ha avuto il coraggio di denunciare una certa situazione, di assumersi le proprie responsabilità”. Il presidente te emerito dell’Anpi, Carlo Smuraglia, ricorda così la figura di Guido Rossa, ucciso 39 anni fa dalle Brigate Rosse partecipando alla cerimonia che si è svolta, questa mattina, davanti alla lapide collocata nell’officina in cui lavorava all’interno dello stabilimento Ilva di Genova.

Una cerimonia toccante alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, Mathieu Jehl, vice presidente di Arcelor Mittal e il commissario straordinario di Ilva Enrico Laghi. “E’ sempre importante ricordare la nostra storia, chi ha combattuto e perso la vita, in momenti particolarmente drammatici del nostro paese – ha spiegato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – per rinnovare quel patto sociale che ci tiene qui oggi”. Il sindaco di Genova Marco Bucci ha ricordato con commozione i funerali di Guido Rossa. “Ero militare a Livorno e guardandoli in televisione – ha detto – sono stato orgoglioso di essere genovese. La figura di Guido Rossa ci insegna che bisogna avere convinzioni, credere alle cose e fare sì che diventino parte della nostra vita. Abbiamo parlato molto di visione, lui era uno che l’aveva chiara”.

Al termine della cerimonia i lavoratori hanno deposto una corona d’alloro. “Guido Rossa, operaio della Fiom e militante del Partito comunista, 39 anni fa venne barbaramente assassinato dalle Br – ha spiegato Armando Palombo, Rsu dell’Ilva – la fabbrica lo ricorda come un uomo della nostra classe, della classe dei lavoratori. Appartiene al nostro patrimonio, al patrimonio della città. ‘Pacta servanda sunt’ sarebbero state anche le sue parole”, ha sottolineato riferendosi ai “patti” ovvero all’accordo di programma alla base del futuro dello stabilimento di Cornigliano.

La morte di Rossa è stata ricordata anche con molte altre iniziative. In via Fracchia, dove il sindacalista abitava e venne assassinato, nella sede della Camera del Lavoro, infine a Cornigliano e in largo XII Ottobre, dove c’è stata l’iniziativa unitaria dei sindacati e dove è collocata una statua in onore dell’operaio sindacalista.

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