La sentenza

G8, l’ex capo del reparto mobile di Bologna Luca Cinti condannato a risarcire 50 mila euro

La sentenza della Corte dei conti per danno all'immagine. Il poliziotto era stato condannato per falsa testimonianza

Corte dei Conti

Genova. I giudici della Corte dei Conti della Liguria hanno condannato a un risarcimento di 50 mila euro, per danni di immagine, Luca Cinti, all’epoca dei fatti contestati comandante del VII Reparto Mobile di Bologna.

Il funzionario è accusato di aver “gravemente danneggiato” l’immagine della Polizia durante i fatti del G8 del 2001 a Genova , in particolare per gli episodi avvenuti in piazza Manin, dove due ragazzi spagnoli furono arrestati ingiustamente e con false accuse. Cinti, che era responsabile del servizio di ordine pubblico di quella zona, durante il processo penale per quei fatti aveva dichiarato falsamente di aver assisto all’arresto illecito dei manifestanti. Per quella falsa testimonianza, il funzionario è stato condannato a 2 anni (pena sospesa) e al risarcimento alle vittime, con sentenza passata in giudicato nel 2015.

Per la procura contabile “la condotta del funzionario, ovvero l’aver commesso falsa testimonianza per favorire gli agenti imputati in un processo penale, nella consapevolezza di coprire in modo illecito il contegno riprovevole dei propri sottoposti, è considerata decisamente disdicevole. (…) creando grave intralcio alla giustizia e notevole danno alla reputazione del Corpo di appartenenza”.

Tesi accolta dai giudici che nella loro sentenza sottolineano come “con il suo comportamento ha drasticamente inciso sulla reputazione della Polizia innescando nell’opinione pubblica la convinzione che la generalità dei funzionari di Polizia possa impunemente commettere crimini nei confronti di persone falsamente accusate di reati, sottoporle a arresto illegale e godere, in occasione del processo a proprio carico, di conniventi coperture da parte dei propri superiori gerarchici”.

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