Genova. Sono tornati in carcere i pusher arrestati nell’ambito dell’operazione Labirinto della squadra mobile che erano stati rilasciati con la misura attenuata del divieto di avvicinamento al centro storico e che hanno violato la misura. Il sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà infatti ha chiesto l’aggravamento della misura che è stata accolta dal giudice per tre stranieri richiedenti asilo che erano stati scarcerati dal gip.
L’operazione, che si è conclusa a dicembre e ha riguardato 23 pusher quasi tutti richiedenti asilo, è nota soprattutto perché è stato utilizzato lo strumento degli ‘arresti differiti’ che consente di non arrestare subito uno spacciatore colto in flagranza ma di seguirlo a bloccarlo solo dopo la commissione di un certo numero di reati, elemento che rafforza l’impianto accusatorio.
Il procuratore capo Francesco Cozzi ha anche già elaborato una proposta per i pusher che sceglieranno la via del patteggiamento: “Per far si è che pena sia davvero risarcitoria: “Non solo il patteggiamento dovrà prevedere come misura accessoria il divieto di tornare in centro storico ma anche la misura risarcitoria dei lavori di pubblica utilità, evidentemente in quartieri diversi dal centro storico. Su questo chiederemo la collaborazione del Comune di Genova.”