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Caos pronto soccorso, l’assessore Viale: “Situazione da record, ma è stata gestita, no allarmismi”

Ma anche oggi ore di attesa per codici verdi e bianche, con ambulanze costrette a sostare fuori dai nosocomi per mancanza di letti liberi. Momenti critici a Galliera, San Martino e Villa Scassi

2 gennaio 2017, caos nei pronto soccorso

Genova. Anche oggi giornata campale negli ospedali genovesi per l’affluenza da record ai pronto soccorso, dovuta anche all’aumento di casi di influenza e dalla concomitante assenza per ferie di molti medici di famiglia. Alternativamente si sono vissuti momenti critici al Villa Scassi, al San Martino e al Galliera. In alcuni casi le ambulanze hanno dovuto sostare fino oltre 4 ore fuori dall’ospedale perché all’interno non c’erano letti e barelle a disposizione.

Oggi sono proseguite le polemiche, con il Pd che ha chiesto le dimissioni di Walter Locatelli, commissario straordinario di Alisa, l’azienda unica sanitaria regionale. E l’assessore alla Sanità Sonia Viale che torna a replicare: “Siamo in un momento post festivo, dopo il lungo ponte di Capodanno: era previsto un afflusso massiccio di pazienti nei pronto soccorso liguri, oltre 200 oggi solo all’Ospedale Policlinico San Martino, ma la situazione è stata gestita dal sistema ospedaliero e non si devono creare allarmismi nella popolazione”.

Così la vicepresidente della Regione spiega che “solo a Genova gli accessi fra il 30, 31 e primo gennaio sono stati 1692. “Oggi pomeriggio al primo piano del Pronto Soccorso dell’Ospedale Policlinico San Martino c’erano 15-20 barelle nel momento di massimo afflusso, nella prima giornata feriale dopo i tre giorni delle festivita’ di Capodanno. Se consideriamo che negli anni passati si erano raggiunte anche 60 barelle, il passo avanti è sotto gli occhi di tutti: il sistema delle dimissioni e dei ricoveri nei reparti con la riduzione della permanenza nei corridoi dei pazienti sulle barelle funziona. I dati – sottolinea – rivelano anche un numero molto alto di codici bianchi e soprattutto di codici verdi, in parte legati ad accessi non sempre appropriati. Ci sono poi anche molti turisti che, non potendo rivolgersi al proprio medico di famiglia, si sono recati al Pronto soccorso”.

“Il Pd – aggiunge la vicepresidente rispondendo alle critiche mosse dalla capogruppo Paita e dagli altri consiglieri – non trovando appigli per attaccare le azioni messe in campo per governare l’afflusso nei Pronto soccorso”.

Nella sola Asl3 Genovese il 30 dicembre sorso la Guardia medica ha ricevuto 354 chiamate ed effettuato 175 visite domiciliari mentre il 31 dicembre le chiamate ricevute sono state 335 a fronte di 168 visite domiciliari effettuate.

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