Genova. I soldi erano divisi in tre parti, sopra di esse i nomi di persone, scritti in arabo. Così gli inquirenti che si stanno occupando della vicenda del marocchino arrestato in porto a Genova, mentre tentava di imbarcarsi su un traghetto per il nord Africa con 400 mila euro in contanti nascosti in un furgone, stanno cercando di trovare nuovi indizi per capire da dove provenissero e a chi dovessero essere consegnate le banconote.
Il sequestro è avvenuto l’antivigilia di Capodanno all’imbarco della nave per Tangeri. I poliziotti pensano che il corriere fermato con l’accusa di riciclaggio dovesse consegnare il denaro a persone diverse. L’uomo fermato, incensurato, ha però negato tutto, sia di trasportare soldi sia di trasportare droga.
A destare l’attenzione è stata una delle due casse di un vecchio stereo, tra le cose stipate nel furgone, che ha insospettito gli agenti perché troppo pesante: da lì si è deciso di romperla con un martello. Dentro c’erano 200 mila euro in contanti stretti da una fascetta. Altri 200 mila euro sono stati trovati nell’altra cassa acustica. I restanti 100 mila euro erano nel cruscotto al posto dell’airbag del passeggero, un nascondiglio ricavato con una modifica alla carrozzeria ed intercettato grazie all’ intervento dei pompieri muniti di fiamma ossidrica.
Le indagini degli agenti della polizia di frontiera che hanno permesso di acquisire notizie sul transito del furgone ipotizzavano di un trasporto di denaro e di droga, di cui però non si è trovata traccia. Gli agenti non scartano la pista di un passaggio di denaro gestito da un money trasfer clandestino.
Ancora si attendono i risultati dell’analisi di alcuni telefonini e pc trovati sul furgone.