Genova. Una lettera aperta al sindaco di Genova Marco Bucci sulla questione Amiu. L’hanno scritta i consiglieri comunali del gruppo Pd che rivendicano “la scelta di giungere alla fusione tra Amiu a Iren” e la ripropongono “al sindaco Bucci come soluzione, forse un po’ tardiva, ma ancora percorribile per garantire uno sviluppo europeo della gestione dei rifiuti, come è avvenuto a Torino e Milano e come avverrà alla Spezia, amministrazione guidata dal centrodestra”.
I consiglieri del Pd ricordano come la riapertura della discarica di Scarpino tout court (che il sindaco ha annunciato per maggio) non sia sufficiente visto che “già dal 2013 una circolare del Ministero dell’Ambiente, in linea con le indicazioni della Commissione europea, ha imposto specifiche attività di trattamento ai rifiuti urbani per poter essere ammessi e smaltiti in discarica”. Quindi per i consiglieri Lodi, Terrile, Bernini, Villa e Pandolfo riaprire la discarica senza creare l’impianto per separare il secco dall’umido e realizzare il pretrattamento non è risolutivo.
I consiglieri poi pongono al sindaco un elenco di quesiti:
1) Dove e come intende l’amministrazione comunale di Genova assolvere all’obbligo di trattamento dei rifiuti indifferenziati destinati a Scarpino a partire da maggio 2018?
2) Se attraverso la realizzazione di impianti propri, con quali risorse l’amministrazione comunale di Genova ha previsto di avviare la progettazione e la realizzazione degli impianti per il trattamento preconferimento in discarica e quali sono i relativi tempi?
3) Se attraverso l’utilizzo di impianti esistenti, dove e con quali risorse l’amministrazione comunale di Genova intende permettere il trasporto dei rifiuti (andata e ritorno) ed il suo trattamento?
“La nostra scelta di legare Amiu ad un partner industriale forte è dovuta anche alla prospettiva futura per la nostra partecipata – concludono i consiglieri – Infatti la Commissione europea ha appena approvato il pacchetto normativo sull'”Economia Circolare” che porterà nei prossimi anni le aziende come Amiu a gestire materiali e non più rifiuti. Per farlo però saranno necessarie risorse economiche e competenze umane. Il prossimo Piano industriale di Amiu Genova senza risorse prevederà tutto questo?”