Liguria. Domani, giovedì 7 dicembre, il gruppo consiliare Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria organizza l’iniziativa pubblica “Vaccini: consapevoli e informati”.
Un’occasione per comprendere e confrontarsi sulla Legge Lorenzin, che prevede 10 vaccinazioni obbligatorie per tutti i bambini in età scolare: una legge controversa, che preoccupa genitori e insegnanti, entrata in vigore quando bambine e bambini erano già stati iscritti all’anno scolastico in corso.
L’appuntamento è fissato alle ore 17 presso la “Sala A” del palazzo della regione (ingresso via Fieschi 15). Insieme al consigliere regionale Gianni Pastorino ne discuteranno: Paolo Sarti – pediatra, consigliere regionale Toscana; Roberto Zappa, pediatra; Anna Pettinaroli, referente per la Liguria di COMILVA onlus; Claudia Ferrando del movimento “La Scuola che Accoglie”; Andrea Giacobbe, segretario generale FLC-CGIL; modera Isabella Puma, giornalista.
“Nonostante la complessità del tema, abbiamo ritenuto importante organizzare un momento di approfondimento con soggetti diversi: medici, genitori, rappresentanti del mondo della scuola e del sindacato. Un dibattito che sia occasione di analisi, anche per scongiurare quanto è successo fino ad ora: un “tifo da stadio” contrapposto fra sigle pro vax e no vax”, dichiara il consigliere regionale Gianni Pastorino.
“Il mio interesse è esaminare con cura la legge 119/2017, com’è entrata in vigore, quali effetti ha determinato in pochissimo tempo, come siano state affrontate le conseguenze in 2 diverse regioni, la Liguria e al Toscana. E nello stesso tempo capire se su un tema così importante non fosse necessario trovare un dialogo più ampio, che portasse a norme più chiare e comprensibili”.
Il dibattito verterà in particolare su come la legge sia stata elaborata, facendo chiarezza sui punti cardine della vicenda e interrogandosi sui limiti posti dalla normativa circa la libertà di scelta e il diritto allo studio. “Una legge controversa, dicevamo, che ha prodotto da un lato pesanti conseguenze per tanti genitori, e dall’altro disagi operativi e complessità giuridiche per molti soggetti operanti nel mondo della scuola – conclude Pastorino -. Il dato di fondo è che questa legge è stata formulata senza ricerca di condivisione, con un approccio impositivo che non ha tenuto conto della complessità del problema”.