La città che cambia

Urbanistica, “Bucci è burattino nella mani di Toti”. Bernini attacca legge regionale di stabilità: “Esautora i comuni”

Con il provvedimento in discussione in consilio regionale, la progettazione del Waterfront di Levante, Hennebique e Multedo potrebbe essere presa in mano direttamente dalla Regione

hennebique
Foto d'archivio

Genova. “Se c’era ancora qualche dubbio che avessimo una giunta comunale eterodiretta dalla Regione, il provvedimento che introduce gli ambiti territoriali strategici di rilievo regionale inserito nel collegato alla legge di stabilità ci conferma che il sindaco di Genova, Marco Bucci, non è altro che un burattino nella mani del governatore, Giovanni Toti”.

A lanciare lo strale, riportato dall’agenzia Dire, Stefano Bernini, consigliere comunale del Partito Democratico ed ex assessore all’Urbanistica del Comune di Genova, durante l’assemblea di questo pomeriggio in Sala Rossa.
Nel mirino del rappresentante dem è l’articolo 2 del collegato alla legge di stabilità regionale per il 2018 che passerà domani all’esame del Consiglio regionale.

La nuova normativa, che introduce gli ambiti territoriali strategici di rilievo regionale, sostituisce di fatto lo strumento dell’accordo di programma tra gli enti interessati -attualmente in vigore per operare una riqualificazione nelle aree interessate- con un’intesa che può essere affiancata anche dalla nomina di un commissario straordinario regionale ad acta.

Inoltre, il percorso che coinvolge di volta in volta il Comune interessato, l’Autorità portuale competente e la Soprintendenza, sarà sempre avviato dalla Regione Liguria mentre oggi è previsto che sia l’ente più interessato alla riqualificazione a iniziare l’iter degli accordi tra le parti.

Il nuovo atto d’intesa potrà anche produrre, se necessario, gli effetti di variante ai vigenti piani urbanistici previa approvazione della giunta regionale e del Consiglio comunale interessato. “Di fatto- tuona Bernini- i Comuni vengono esautorati della propria competenza urbanistica. E se questo può non essere un problema per le realtà più piccole, che spesso non hanno la forza e la competenza per una programmazione urbanistica completa, lo è invece per il Comune di Genova che dipenderà totalmente dalla volontà della Regione”.

Per quanto riguarda Genova, sono tre i gli ambiti territoriali strategici di rilievo regionale individuati dalla legge: il Waterfront di Levante; l’ambito urbano del Porto antico che abbraccia l’area tra Ponte Parodi e l’Hennebique; tutto il distretto industriale del ponente che coinvolge Multedo, i cantieri navali, la stazione di Sestri ponente, il polo siderurgico di Cornigliano, l’aeroporto, l’area industriale di Sestri, il Monte Gazzo, il Parco scientifico tecnologico degli Erzelli. Insomma, tutte le principali zone interessate da grandi interventi di trasformazione urbanistica nei prossimi anni.

L’ex vicesindaco contesta anche le motivazioni ufficiali per cui il provvedimento è stato pensato. “Non è vero che i procedimenti burocratici verranno facilitati e i percorsi alleggeriti perché non vengono modificate le normative attuali: l’unica cosa che la legge dice è che d’ora in poi deciderà tutto la Regione”. E da Piazza De Ferrari dipenderanno anche le scelte sugli eventuali oneri di urbanizzazione e sulle agevolazioni economico-fiscali, compresa la riduzione del contributo di costruzione.

Assente l’attuale assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci, per la giunta è stato chiamato in causa l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Fanghella, che ha ammesso di non aver approfondito il tema, ha letto una breve relazione degli uffici in cui si loda l’intento della Regione di velocizzare e sburocratizzare i provvedimenti urbanistici ma ha anche affermato non troppo sibillinamente: “Non sempre accentrare le competenze significa velocizzare le procedure, anzi a volte succede il contrario”. Come a dire: “Il provvedimento della Regione non ci piace ma, per buona pace politica tra due maggioranze dello stesso colore, dobbiamo farcene una ragione”. Una risposta da cui Bernini si sente autorizzato a commentare con tono ancora una volta colorito, come riportato dall’agenzia Dire: “Il provvedimento della giunta regionale è ridicolo, se non ci fosse da vergognarsi sarebbe quasi da andare a prenderli a sberle”.

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