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Porto, anche a Genova lavoratori in sciopero: la protesta ai varchi fotogallery

Quattro i presidi ai principali varchi portuali: Ponte Etiopia, via Albertazzi, Terminal Messina e Psa di Voltri

Genova. Sono iniziati alle 6 i picchetti dei lavoratori portuali di Genova che oggi hanno aderito allo sciopero nazionale indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Quattro i presidi ai principali varchi portuali: Ponte Etiopia, via Albertazzi, Terminal Messina e Psa di Voltri.
Al momento qualche ripercussione al traffico in Lungomare Canepa per i camion fermi a lato sulla corsia in direzione levante.

Nel mirino della protesta alcuni contenuti del Correttivo porti (che modifica la riforma del 2016), approvato dal Consiglio dei Ministri.

“Il provvedimento non è esaustivo rispetto alle nostre rivendicazioni, peraltro coincidenti con i pareri espressi dalle competenti Commissioni di Camera e Senato, in quanto non completa e non armonizza le misure in esso contenute”, spiegano le organizzazioni sindacali che sottolineano allo stesso tempo “l’ incomprensibile l’azione ostativa del Ministero dell’Economia e Finanza, assunta in Cdm, sulla possibilità di prevedere l’accompagnamento all’esodo per i lavoratori dei porti al di là delle facoltà previste per gravi crisi aziendali. Tali misure sono ancora di rilevante interesse per i lavoratori del settore portuale che non gode dei benefici previsti dalla norma sui lavori usuranti e che pare veder riconosciute alcune delle proprie mansioni tra i lavori gravosi con dinamiche interpretative ancora molto incerte”.

La nota dei sindacati è confermata oggi dalle voci dei lavoratori in presidio. “Noi protestiamo – spiega Roberto Gulli, segretario Uiltrasporti – perché non è stata riconosciuta la possibilità per i lavoratori dei porti di poter usufruire di uno scivolo pensionistico considerando il lavoro portuale non usurante”.

Una protesta che, a Genova, assume un valore simbolico. “Genova è il primo porto italiano – sottolinea Enrico Poggi, Segretario Generale Filt cgil Genova – e siamo delusi che non vengano tenute in considerazione le peculiarità del nostro lavoro, svolto sia dai lavoratori dei terminal che da quelli della compagnia, perché ci aspettavamo un rispetto del lavoro che non c’è. Diamo un segnale per poter riprendere il dialogo”. A lasciare perplessi è sopratutto il tema del lavoro usurante. “E’ una cosa che non si riesce a capire – spiega Massimo Rossi, della Fit Cisl Liguria – visto che il lavoro portuale, che si svolge h24, giorno e notte, all’addiaccio non sia considerato usurante”.

Genova d’altronde è il primo porto d’Italia e ha un valore particolare: ha i lavoratori dei terminal e la sua compagnia. “Siamo delusi che non vengano tenute in considerazione dai sistemi di legge queste peculiarità, avere il rispetto del lavoro è dovuto, siamo in sciopero anche per quello”, la conclusione dei lavoratori.

Anche la Culmv ha aderito allo sciopero, ma la protesta potrebbe non esaurirsi oggi se i soci non riceveranno la tredicesima a causa dei ritardi dei pagamenti da parte dei terminalisti.

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