La polemica

M5S: “Da Ue 6,7 milioni a Ericsson in 10 anni, in cambio esuberi e licenziamenti”

È quanto emerge dalla risposta della Commissione europea a un'interrogazione a Bruxelles dell'europarlamentare del MoVimento 5 Stelle Tiziana Beghin

corteo ericsson

Genova. 6,4 milioni di euro a Ericsson da parte dell’Unione Europea, a cui si aggiungono 300mila euro di un pacchetto di fondi europei e nazionali, per un totale di 6,7 milioni di euro incassati dal 2007 a oggi. Lo ha fatto sapere la Commissione europea in risposta a un’interrogazione presentata a Bruxelles lo scorso ottobre con la quale l’europarlamentare Tiziana Beghin (MoVimento 5 Stelle) chiedeva di riferire l’esatto ammontare dei fondi europei diretti e indiretti ottenuti da Ericsson nell’ultimo decennio.

“Ora è ufficiale: Ericsson ha incassato quasi 7 milioni di euro dall’Europa, senza contare i fondi nazionali, restituendo al territorio ligure solo le briciole o, peggio, procedure di esubero e licenziamenti – sottolinea Beghin – una condotta inaccettabile, soprattutto se consideriamo che i fondi europei nascono e sono erogati con l’obiettivo preciso di promuovere l’occupazione in Europa. Genova, invece, è l’esempio lampante di come i fondi siano stati utilizzati solo per arricchire le casse della multinazionale svedese, senza alcun beneficio concreto per i lavoratori, che si ritrovano a fare i conti da anni con una procedura d’esubero tra le più pesanti a livello nazionale e senza alcuna certezza sul loro futuro e su quello delle proprie famiglie”.

“Quest’interrogazione dimostra, in maniera chiara e inequivocabile, come i grandi colossi sfruttino le risorse comunitarie per fare i propri comodi, in una logica di mero profitto in cui i lavoratori diventano semplici pedine – commentano i portavoce del MoVimento 5 Stelle Liguria e Genova – i vertici di Ericsson facciano luce sull’uso di questi fondi e chiariscano se l’azienda abbia rispettato tutti i vincoli legati alle risorse utilizzate. E lo stesso chiediamo a Toti e Bucci, in rappresentanza di Regione e Comune. Alla luce anche di queste nuove rivelazioni, i lavoratori meritano al più presto risposte puntuali e garanzie sul proprio futuro”.

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