Genova. In un momento in cui si guarda alle nuove economie per capire quali possono essere i filoni di sviluppo economico che possono far superare la crisi la mostra regione si mostra, a sorpresa, prima in un comparto molto particolare, quello del “Petfood”
A far emergere il dato una ricerca condotta dal dipartimento di economia dell’Università di
Genova ed elaborata da Pwc per il quotidiano “La Repubblica”, che analizza le “top 500” aziende della Liguria. Una cartina al tornasole della nostra situazione economica con alcune conferme, come l’economia del mare che resta il settore che pesa di più. La aziende della blue economy sono, infatti, 156, con un valore della produzione nel 2016 di 13 miliardi sui 43 del totale delle top 500, una quota pari al 31,3%.
Tra le novità, invece, emerge che il settore che ha le performance migliori è l’energy, che vede forte sviluppo tra le aziende liguri. Grande attenzione anche alle “new entry”, intese come aziende che hanno un percorso accelerato nel tempo di crescita.
“Questo fenomeno si sta osservando nel petfood – spiega Andrea Manchelli, partner Pwc – che è un settore che ormai vale un buon 30% su base nazionale. La cosa più interessante, però, e’ l’interezza della filiera sul nostro territorio. Noi abbiamo società che producono tutto il ciclo, dal package al cibo per animali, fino alla distribuzione”.