La spiegazione

La polizia municipale ha iniziato a schedare i mendicanti, Garassino: “Lo facciamo per controllare i migranti”

Ai richiedenti asilo è infatti imposto il divieto di effettuare la questua, anche per evitare che entrino in giri di racket

consiglieri e assessori comune di genova

Genova. Il Comune di Genova attraverso la polizia municipale ha iniziato a prendere le generalità ai mendicanti presenti in centro città. L’obiettivo della giunta Bucci sarebbe quello, in realtà, verificare se si tratta di richiedenti asilo, a cui è vietato questuare.

Già 220 i nomi nella lista. Lo spiega l’assessore comunale alla Sicurezza Stefano Garassino a palazzo Tursi a margine dei lavori del consiglio comunale. La notizia era stata anticipata da Repubblica.

“Non è una schedatura, ma un’informativa su chi accattona – precisa l’assessore – in modo che i report vengano consegnati al Prefetto per verificare se tra i nominativi ci sono delle persone ospitate nei centri di accoglienza a Genova”.

“Molti sono di origine africana, si suppone che molti siano richiedenti asilo, visto che ai richiedenti asilo è vietato chiedere l’elemosina, vogliamo dare l’elenco a chi di dovere affinché faccia le dovute indagini”, continua Garassino.

L’obiettivo è “diminuire il numero di accattoni – aggiunge – e capire perché sono così tanti, un racket può esserci come ogni volta che c’è un giro di denaro illecito e in nero, c’è il rischio che ci sia qualcuno dietro che gestisce, deve essere oggetto di indagini da parte delle forze dell’ordine”.

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