Roma. “Quello che si temeva nell’estate scorsa si sta piano piano concretizzando: gli alti dirigenti delle forze dell’ordine condannati per i depistaggi, le menzogne, le infamie compiute nei drammatici giorni del G8 di Genova nel 2001 tornano ad assumere incarichi di direzione negli apparati dello Stato. Evidentemente a questo governo non bastano le prove, le sentenze della giustizia italiana, le inchieste giornalistiche, le condanne e i durissimi giudizi delle corti europee”.
Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, in relazione alle notizie sul nuovo
incarico assunto alla Dia da Gilberto Caldarozzi.
Scaduti i cinque anni di interdizione ai pubblici uffici, l’ex capo della Sco (sezione criminalità organizzata) nel luglio scorso è stato nominato Vice direttore tecnico operativo della Direzione Investigativa Antimafia.
Per la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, Gilberto Caldarozzi è uno dei responsabili di quanto successo a Genova da parte delle forze di polizia, e le successive indagini. Fatti che per la Corte di Cassazione gettarono “discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero”.