L'idea

Dal Confeugo al Museo della città, “la prima” di Bucci: “Genova deve tornare Superba”

Bucci: "Il museo della città è una grande idea: un posto dove ricordare la storia di Genova, per vedere cosa hanno fatto i genovesi nel mondo e da qui costruire il nostro futuro”

Genova. L’alloro che brucia è il simbolo del Confeugo, tradizionale cerimonia che ogni anno si tiene a De Ferrari, nel cuore di Genova, e se il fuoco “sale bene”, se la fiamma è diritta, anche del buon auspicio.

Il Confeugo 2017 è la prima volta per Marco Bucci nei panni di sindaco e di Doge. Dal palco del Ducale dove per tradizione si è tenuto il saluto tra l’Abate e il Doge ha dato il suo personale benvenuto, in genovese, ai “zeneisi”.

“E’ il suo primo natale da sindaco – il saluto del Governatore Toti – Tradizionalmente si consegnano i mugugni, l’unica cosa su cui i genovesi non sono tirati, ma Bucci è appena arrivato, sono solo pochi mesi che lavora. E siccome i mugugni sono propositi, facciamo tutti uno sforzo per uno splendido 2018. Il fumo è andato bene, la città è più colorata e le premesse ci sono”.

confeugo 2017

Ed è toccato all’Abate, Franco Bampi de A Compagna, consegnare “i mugugni”. Dalla metropolitana al verde, i giovani e non solo, vogliono una Genova più moderna. “Non solo difenderla, ma rilanciarla e farla tornare a vivere”. Con un auspicio che parte dall’inno di Mameli: “La genovese sia l’inno d’Italia”.

“Genova deve tornare Superba – ha detto Bucci – gioiosa delle sue glorie , della sua bellezza e della sua cultura, vorrei che fosse una vera capitale internazionale. I problemi sono tanti, ce la metteremo tutta per vederla bella e ordinata. Deve tirare sù la testa per essere più bella di prima. Con il Comune stiamo lavorando per questo, io sono genovese e i genovesi son quelli che cantano: son genovese e non mollo“.

E ancora “Abbiamo parlato del museo della città, è una grande idea: creare un posto dove ricordare la storia di Genova, per vedere cosa hanno fatto i genovesi nel mondo e da qui costruire quello che sarà il nostro futuro”.

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