In parte mummificata

Via Borgoratti, anziana trovata morta in casa. Il figlio conviveva con il cadavere da giorni. Tra le ipotesi anche l’omicidio fotogallery

Nell'abitazione di San Martino la macabra scoperta: la donna aveva alcuni segni sul collo, sabato l'autopsia

Foto d'archivio

Genova. Era morta dal almeno dieci giorni Giovanna Pedori, classe 1940, ma solo oggi il cadavere della donna, che condivideva l’appartamento con il figlio Roberto Alessandri di 47 anni, è stato scoperto dai carabinieri dopo che è stato lo stesso figlio a chiamare il 118 nella tarda mattinata di oggi.

Il corpo della donna è stato trovato nella camera da letto dell’appartamento al secondo piano di via Borgoratti 30.

Le indagini sono in corso. Sul posto nel pomeriggio sono arrivati il sostituto procuratore Alberto Landolfi e il medico legale Marco Salvi. Secondo quanto appreso il corpo della donna avrebbe una tumefazione sul collo.

“Non si può escludere l’ipotesi dell’omicidio – ha detto il dottor Salvi dopo il primo sopralluogo – abbiamo una donna anziana morta nel letto da giorni, un figlio con un evidente disagio psichico e lesioni che vanno interpretate. Faremo l’autopsia”.

Secondo quanto appreso Alessandri avrebbe raccontato agli investigatori di aver trovato la mamma caduta per terra e di averla messa a letto ma il suo racconto è apparso confuso e poco lucido sia sulle modalità sia sulle tempistiche. L’uomo è stato accompagnato in ospedale dai militi della Croce Gialla, mentre sabato verrà eseguita l’autopsia sul corpo della madre.

L’appartamento dove madre e figlio vivevano da soli da due anni, da quanto era mancato il padre, è stato trovato pulito e perfettamente in ordine, il che parrebbe in parte contrastare con il quadro di un disagnio psichico.

borgoratti anziana morta
leggi anche
morta in casa via borgoratti
Le indagini
Anziana morta in casa a Borgoratti, l’autopsia esclude l’omicidio

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.