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Autostrade, rincari su tutte le tratte: salasso sulla Milano Serravalle con un +14%

Come ogni anno gli aumenti - dovuti a inflazione e investimenti - scattano il 1 gennaio, rabbia delle associazioni dei consumatori

casello autostrada

Genova. Ogni anno la stessa storia, con il 1 gennaio scattano, puntuali come non mai, i rincari dei pedaggi autostradali. L’aumento, quest’anno, avrà una media di quasi il 3% a livello nazionale. Una crescita percentuale persino maggiore rispetto a quella degli anni passati. Per chi si sposta in autostrada quotidianamente sarà un ennesimo salasso. Specialmente per gli utenti della Milano Serravalle: qui il rincaro sfiorerà il 14%.

Gli aumenti sono stati stabiliti dal ministero dei Trasporti su proposta dei concessionari. Ogni concessionaria, in base all’inflazione del paese e al recupero degli investimenti avanza la sua richiesta al Mit che concede o meno l’aumento.

L’aumento che riguarda la A10 Genova Savona è del +1,51%, gestito da Autostrade per l’Italia. Non eccessivo ma abbastanza visto che spesso l’autostrada è solo parzialmente utilizzabile: sul tratto genovese le parziali chiusure e i restringimenti sono all’ordine del giorno, soprattutto negli orari notturni. Sul tratto dell’Autofiori, da Savona a Ventimiglia, l’aumento è “solo” dello 0,98%.

Sulla A15 La Spezia-Parma l’incremento sarà del 2,1%, stesso aumento anche sulla Salt, il tratto della A12 tra Sestri Levante e Livorno, mentre tra Genova e Sestri Levante si parla di un +1,51. Così anche sulla A26. Per chi viaggia sulla A6 Torino Savona l’aumento previsto sarà del 2,79%.

Gli aumenti, quindi, sono legati a investimenti e inflazione. Una giustificazione che non basta alle associazioni di consumatori che sottolineano come, di fatto, solo raramente vengono apprezzate migliorie.

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