Genova. Mentre all’hotel Astor, di Nervi, Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound annuncia la propria candidatura a premier davanti a circa 400 attivisti e simpatizzanti del movimento di estrema destra, una compagine di antifascisti genovesi è entrata in azione in via Montevideo, alla Foce, dove la sede di CasaPound è stata aperta, senza clamori, da qualche settimana.
I militanti di sinistra e dei centri sociali hanno affisso e distribuito alcuni volantini firmati “alcuni cittadini preoccupati e indignati”, e attaccato adesivi con i simboli dell’antifascismo. Tutte le persone presenti al blitz sono state identificate dalla Digos. Non si sono registrati disordini di alcun tipo, inoltre gli antifascisti saranno invitati ad allontanarsi quando in via Montevideo, dopo le 19e30, arriveranno per un aperitivo di inaugurazione della sede di Casapound il leader del movimento.
“N.3 sedi neofasciste a Genova, ora basta!” si legge sul volantino, che si riferisce alla sede di Forza Nuova inaugurata quest’anno a Sturla, a quella di CasaPound e a quella di Lealtà Azione, già associazione La Superba, altro gruppo di estrema destra, in via Serra. “Il sindaco Marco Bucci sta a guardare e dice che chiunque può aprire una sede a Genova, basta che sia in regola – scrivono nel comunicato – ma così dicendo difende i neonazisti che grazie agli appoggi di cui godono sono in grado di proliferare, mentre accusa gli indigenti che occupano palazzi abbandonati o persino il suolo pubblico”. “Se quello che sta accadendo non vi pare preoccupante – si legge – andate a rispolvereare i libri di storia”.
Un gruppo di contestatori è comparso anche a Nervi, nel tardo pomeriggio. In piazza Pittaluga alcuni cittadini si sono presentati cantando “Bella Ciao” e sventolando una bandiera con il simbolo dell’Anpi.