Genova. Una non meglio precisata “Croce Bianca” sarebbe in cerca di alcuni immobili per predisporre l’accoglienza di migranti. La notizia non è stata smentita dalla giunta regionale, che ha ricordato come la distribuzione dei richiedenti asilo non è nelle competenze dell’ente.
“La località – spiega Matteo Rosso – è un piccolissimo agglomerato di case a circa 850 metri di altezza con soli cinque residenti, si raggiunge percorrendo una strada poco agevole, non è servita da mezzi pubblici, l’acqua scarseggia e non ci sono negozi”.
La distribuzione sta provocando forti criticità che incidono pesantemente sulle comunità liguri – ha detto Viale – ma guardo con interesse l’ordinanza emessa dai sindaci di altre regioni che impone ai soggetti privati, che hanno intenzione di partecipare ai bandi di assegnazione di immigrati mettendo a disposizione uno o più alloggi, di comunicarlo al primo cittadino. Analoga comunicazione – ha spiegato – va fatta anche nel momento dell’eventuale assegnazione del bando per permettere al Comune le necessarie verifiche di natura igienico sanitaria sui locali messi a disposizione”.
La notizia è stata portata in Consiglio Regionale dallo stesso Rosso, che, durante l’intervento ha parlata di una Croce Bianca della Valbrevenna; “questa indicazione, però, non è corretta, visto che in Valbrevenna, come in Valle Scrivia, non esistono Croci Bianche – ci segnalano i responsabili della Croce Verde di Busalla che aggiungono – noi siamo totalmente legati al mondo del volontariato, certe dinamiche speculative non ci appartengono”.