Terzo valico

Val Varenna, la denuncia dei cittadini: “I tir eludono i controlli”. Le foto che inchiodano i camionisti

La denuncia degli abitanti contro i mezzi pesanti diretti alle cave delle valle che evitano le telecamere passando contromano

camion terzo valico

Genova. Esasperati. Gli abitanti della Val Varenna sono nuovamente sul piede di guerra contro il caos portato nel territorio dalle centinaia di passaggi di mezzi pesanti che portano in valle il materiale di scavo del Terzo Valico.

Secondo alcune testimonianze, infatti, i convogli eluderebbero le telecamere preposte al controllo numerico del traffico pesante passando “contromano”: “I dispositivi sono predisposti per visionare una corsia – racconta Paolo Drago, il presidente del Comitato Val Varenna – e quindi i camionisti invadono la corsia opposta per non farsi registrare, mettendo in pericolo pedoni e automobilisti e “prendendo in giro” cittadini e istituzioni che da anni si battono per un controllo di quello che sta succedendo”. I cittadini per documentare la cosa stanno fotografando i passaggi “furbi”, pubblicandoli sulla pagina Facebook del comitato.

Come è noto le cave della Val Varenna sono state individuate come siti di stoccaggio dello smarino prodotto dagli scavi del Terzo Valico, generando in passato non poche perplessità: “Qua è stato deciso che verrà sversato un milione di metri cubi di materiale di risulta dei cantieri – sottolinea Drago – e ad oggi ne mancano ancora 300 mila. Il disagio per i cittadini è massimo visto che contiamo tra gli 80 e 100 passaggi al giorno”.

La convivenza tra mezzi pesanti e la vallata è storia antica: “Sono almeno 50 anni che in Val Varenna passano tir, prima per i riempimenti delle aree portuali, oggi per lo stoccaggio dello smarino – continua – già in passato abbiamo chiesto controlli, e circa un anno fa l’amministrazione ha installato un “portale” per verificare gli accessi. Un portale dotato di telecamere costato circa 70 mila euro, che viene eluso quotidianamente”..

La cittadinanza è, però, sul piede di guerra: “Non sono neanche rispettati gli orari di transito, costringendo gli abitanti a subire ingorghi e code – conclude Drago – non c’è una posizione chiara della politica e soprattutto ci sono pochi controlli, forse per mancata volontà”.

Nei prossimi giorni sarà convocata una commissione ad hoc in municipio, nel caso non arrivassero risposte concrete “siamo pronti a indire una assemblea pubblica e a scendere in strada”. Il timore, a questo punto decisamente fondato è quello che “con l’apertura dei cantieri per la Gronda la situazione diventi ulteriormente invivibile. Qualcheduno dovrà risponderne”.

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