Genova. Il Codacons da lunedì si farà promotore di una azione risarcitoria collettiva contro i vari comuni, fra i quali rientrerebbe anche quello di Genova, che hanno riscosso somme illecite attraverso la Tari. Lo rende noto l’associazione ricordando che la questione riguarda l’errore commesso dalle amministrazioni comunali derivante dal presunto conteggio sbagliato della quota variabile del tributo e che “ha comportato prelievi decisamente superiori al dovuto, anche il doppio in alcuni casi”.
Questa almeno la tesi del Movimento 5 Stelle che ha portato la questione all’attenzione del Parlamento. Presto il gruppo del M5S in consiglio comunale chiederà un ordine del giorno per fare chiarezza sul tema.
Anche se il Comune di Genova, con l’assessore Pietro Piciocchi, intanto, ha già assicurato che i conteggi sul territorio cittadino sono stati effettuati in maniera regolare ed è pronto a dimostrarlo in ogni sede necessaria.
“Una valanga di cause patrocinate dal Codacons sta per abbattersi sui Comuni – avverte intanto Carlo Rienzi, presidente dell’associazione di consumatori – che saranno chiamati non solo a restituire il maltolto, ma anche a pagare gli interessi di legge e le spese nei confronti dei cittadini che agiranno attraverso la nostra associazione”. Codacons presenterà inoltre un esposto alle Procure della Repubblica “affinché indaghino per il reato di truffa e appropriazione indebita, chiedendo al tempo stesso il sequestro cautelare delle somme incamerate dai Comuni negli ultimi 5 anni attraverso la Tari”.
Intanto il Dipartimento finanze del ministero dell’Economia emanerà “in tempi molto brevi un documento di chiarimento sulle modalità di corretta applicazione della Tari”. Dal Mef precisano che sono già previste modalità per chiedere i rimborsi qualora un Comune non applichi la tassa in maniera corretta.