Genova. Scenderanno in piazza per dire a gran voce che non esiste una “mafia senegalese” e che, sì, esistono senegalesi che delinquono ma che la gran parte della comunità è composta da persone oneste e che rispettano le leggi italiane.
L’Unione Immigrati Senegalesi organizza un presidio alla Commenda di Pré, questo sabato 18 novembre alle 15e30, “per prendere le distanze dagli atti criminosi commessi da nostri connazionali”, spiega Mamadou Bousso, presidente dell’associazione.
Ma non solo. “Si parla tanto di sicurezza – continua – bene noi scendiamo in piazza anche per chiedere, a nostra volta, maggiore sicurezza. Le minoranze hanno diritto a essere tutelate nei luoghi in cui vivano al pari del resto della cittadinanza. Per questo inviteremo all’appuntamento di sabato anche l’assessore comunale Stefano Garassino”.
Ogni giorno, anche su Genova24, vi raccontiamo episodi legati allo spaccio di droga o al fenomeno della contraffazione nel centro storico. A volte, i protagonisti di queste vicende sono cittadini di origine senegalesi. Recentemente è stata portata a compimento l’operazione “Vicoli Bui” (ne abbiamo scritto qui) portata avanti dalla Procura di Genova e dai Carabinieri: 74 persone indagate in due anni di indagine, 28 arresti in flagranza e 26 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio. Secondo l’inchiesta una gang, senegalese, formata da cinque gruppi criminali, gestiva l’80% del mercato dello spaccio di cocaina in centro storico.
Quindi la realtà del crimine esiste, “ma la maggior parte di noi condanna questo tipo di comportamento – dice Bousso – anche perché siamo i primi a esserne danneggiati. Non dovrebbe esserci bisogno di fare una manifestazione per comunicare questa ovvietà, ma siamo una minoranza e questo è il nostro modo di farci sentire”.
Al presidio di sabato 18 parteciperanno anche il console e l’ambasciatore del Senegal in Italia.
“Un ulteriore obiettivo della manifestazione – spiegano gli organizzatori – è quello di sensibilizzare la comunità affinché non sia complice ai comportamenti illegali”.