Genova. Antonio Olivieri, l’imbianchino di 50 anni ucciso due giorni fa a Sestri Levante, è stato ucciso con più colpi alla fronte e alla testa. Questo quanto emerge dall’autopsia eseguita questa mattina dal medico legale Sara Candosin, su incarico del pubblico ministero Pier Carlo Di Gennaro.
Colpi che da soli avrebbero causato la morte dell’imbianchino, avvenuta in uno scantinato di viale Roma, mentre resta da capire se lo strangolamento, effettuato una fascetta da elettricista, sia stato precedente o successivo alla morte. Il corpo di Olivieri non presentava ferite da difesa, elemento che fa ritenere agli inquirenti che la vittima sia stata colta di sorpresa.
All’esame autoptico erano presenti anche gli uomini della polizia scientifica che hanno prelevato campioni da sotto le unghie di Olvieri e dalla fascetta. Su quest’ultima, infatti, potrebbe essere ritrovato il dna dell’assassino o degli assassini.
Le indagini della squadra mobile puntano su tre piste: quella dell’ambito familiare, del lavoro di Olivieri o di un giro di albanesi spacciatori.
La moglie, da cui Olivieri era separato, Gesonita Barbosa, non è indagata. Dopo essere stata ascoltata dagli inquirenti come persona informata dei fatti, insieme al compagno di lei, non ha più dovuto essere sottoposta a interrogatori.