Genova. Solo l’autopsia che sarà eseguita domani mattina dal medico legale Sara Candosin potrà stabilire con certezza se Antonio Oliveri, l’artigiano di 50 anni trovato ucciso nel suo scantinato in viale Roma a Sestri Levante, sia morto per soffocamento (strozzato da una fascetta da elettricista) oppure per le profonde ferite alla testa. Ieri ad un prima esame esterno è stato trovato molto sangue anche sulla nuca ma non è ancora definibile con chiarezza da che direzioni sono partiti i colpi. L’ipotesi più probabile è che Oliveri sia stato sorpreso alle spalle forse da più di una persona.
Da chi? Gli investigatori privilegiano due piste: quella familiare in primis, ma anche quella relativa al passato burrascoso dell’uomo legati al mondo della droga e forse a qualche debito non saldato.
Questa mattina l’avvocato Nicoletta Peri che segue da anni la 35 enne brasiliana Gesonita Barbosa moglie di Antonio Olivieri ha voluto chiarire alcuni aspetti: “La signora Barbosa non è divorziata – ha detto all’Ansa – in quanto per il momento c’e’ stata la sola udienza presidenziale che di fatto ha stabilito l’assegno mensile, l’affido dei figli minori agli assistenti sociali pur restando a vivere nell’abitazione del padre. La mia assistita che è sconvolta e preoccupata soprattutto per i figli, ha aggiunto – è stata sentita come teste e per la formalità per autorizzare l’autopsia del marito e non esistono a suo carico nessun tipo di iniziative della procura”.
La donna, che è senza lavoro, secondo quanto trapela da fonti investigative avrebbe di recente ricevuto una generosissima donazione, pari a 90 mila euro, proprio da parte dell’anziano che ha detto di accudire e presso il quale ha detto di trovarsi la mattina dell’omicidio.